Corriere Fiorentino: “Restyling Franchi, deserta la gara per l’appalto. Il Comune di Firenze ricorre al TAR”

Scrive il Corriere Fiorentino, la gara da 200 milioni di euro per il restyling dello stadio Franchi a Firenze è andata deserta. Ma il Comune  rassicura «andiamo avanti lo stesso, non c’è nessuna interruzione della procedura» e prepara il ricorso al Tar, con anche richiesta di danni, contro il governo per il definanziamento di 55 milioni di euro all’operazione Franchi. Gara andata deserta molto probabilmente per l’incertezza dopo che 55 milioni di  euro, già assegnati, sono stati tolti al progetto per il no dell’Unione Europea.

Il termine per la presentazione delle offerte scadeva alle ore 13 e poco dopo il Comune di Firenze ha reso noto che non c’è stata nessuna offerta da parte delle ditte. «Non sono state presentate offerte. La gara deserta era una delle opzioni che il Comune aveva considerato e alla quale l’amministrazione era preparata. Quindi si va avanti con una diversa procedura senza perdere tempo», ha detto Palazzo Vecchio, mentre il sindaco Dario Nardella ha preferito non commentare l’accaduto.

Adesso è stata attivata una nuova procedura. Il Comune è stato spiegato incaricherà Arup (che ha vinto la gara di progettazione internazionale per il restyling) di redigere la progettazione esecutiva in meno tempo per poi effettuare una nuova gara sulla base del progetto esecutivo, da chiudere entro il 15 novembre e fissare l’inizio lavori a fine dicembre. Nel frattempo si procede con il progetto per lo stadio provvisorio all’attuale impianto Padovani, a Campo di Marte: l’intervento sarà inserito in bilancio con gli equilibri a luglio e quindi si procederà con appalto integrato su progetto di fattibilità, con prefattibilità a ottobre.

Infine l’annuncio della linea dura contro il governo. «Il Comune di Firenze presenterà ricorso al TAR contro lo Stato, con richiesta dei danni oltre al ripristino del finanziamento che era stato accordato formalmente nell’ambito dei Piani Urbani Integrati e sul cui definanziamento né la Commissione Europea né il governo hanno fornito motivazioni formali e indicazioni circostanziate, e non c’è stata risposta alla procedura di accesso agli atti attivata dal Comune».

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