Dall’Eccellenza alla Serie C: la favola del San Donato Tavarnelle, 12.000 abitanti tra le colline toscane

Fonte: addetto stampa San Donato Tavarnelle

Correva l’anno 2006, Lippi ed i suoi uomini scrivevano la storia a Berlino, l’Italia diventava campione del mondo di calcio per la quarta volta. Proprio in Italia, in quell’anno, due società decisero di unirsi, l’A.C San Donato e l’A.C Libertas Tavarnelle dando vita al San Donato Tavarnelle, iscrivendolo al campionato di Eccellenza.

Tutto normale direte voi, cosa c’è di strano in due società limitrofe che decidono di fondersi? Di fatto niente, ma è proprio la parola unione che si ripresenterà spesso all’interno di queste righe. Si, perchè dopo le due squadre dilettantistiche il primo gennaio 2019 sono i due comuni, attraverso un referendum ad unirsi, Barberino Val D’Elsa e Tavarnelle.

Dopo alcune stagioni passate in Eccellenza nella stagione 2013/2014 la squadra vince il campionato e viene promossa in Serie D. I professionisti sono a un passo, ma ancora non è ancora giunto il momento ed il club la stagione successiva retrocede nuovamente in Eccellenza.

Il campionato seguente però succede qualcosa, forse un segno del destino, episodi che non puoi prevedere ma semplicemente cogliere. Il San Donato Tavarnelle perde la finale dei play-off nazionali ma viene ripescato in Serie D, da quel momento non ha più mollato la presa.

Dal ripescaggio i chiantigiani vivono sei stagioni altalenanti fino alla scorsa, storica e indimenticabile promozione in Serie C. Si, è storia, il San Donato Tavarnelle è tra i professionisti, un piccolo paese di circa 12 mila anime si unisce alle grandi piazze d’Italia.

Sapete quale squadra ha segnato più gol nella passata stagione dalla Serie A alla D? Una di A? Il Milan campione d’Italia? Inter, Juve? Sicuramente avrete pensato a loro, e invece no. Con 86 gol, una squadra dai colori gialloblù, nata dall’unione di due società dilettantistiche che ha deciso di mettere la ciliegina sulla torta nell’anno della sua promozione tra i professionisti, il San Donato Tavernelle. Chapeau.

Ma quali sono gli ingredienti per diventare professionisti?

Abbiamo visto da vicino il San Donato Tavarnelle nel corso della sfida giocata contro la Recanatese allo stadio Brilli Peri di Montevarchi dove i gialloblù sono ospiti dell’Aquila Montevarchi. Lo stadio di Tavarnelle al momento non possiede l’idoneità per la Lega Pro, ma la società sta lavorando duramente per tornare a giocare tra le mura amiche.

Di fronte alla distanza la società ha fatto un vero gesto d’affetto nei confronti dei suoi tifosi: durante le trasferte “casalinghe” viene messo a disposizione un pullman gratuito per i propri sostenitori. Gesti che fanno la differenza.

Ci hanno colpito in modo particolare le dichiarazioni di Andrea Bacci che nel promuovere la campagna abbonamenti l’ha definita così: “Un contributo per far sentire la comunità vicina alla società, abbiamo bisogno di sentire la vicinanza del nostro paese”. Parole che vanno al di là dell’aspetto finanziario.

– Cinque punti nelle prime quattro giornate di campionato, tutt’altro che una neopromossa…

Il mister Lamberto Magrini ci ha risposto così: “Potevamo fare anche qualcosa in più ma dobbiamo continuare a lavorare”. Le sue parole rappresentano il San Donato Tavernelle, testa bassa e ”pedalare” senza porsi limiti.

L’unione fa la forza.