Fiorentina, Italiano: “Arthur e Kouamé erano al 3%. Bonaventura ha preso una bruttissima botta al tallone a Roma”

Vincenzo Italiano allenatore della Fiorentina ha così parlato in sala stampa al termine di Fiorentina-Hellas Verona, gara decisa dal gol di Beltran.

“Nei primi minuti, oggi Terracciano ha fatto il bello ed il cattivo tempo sul rigore poi parato. Penso che un po’ di stanchezza l’abbiamo palesata, anche se il Verona da quando ha messo tutti questi giocatori sapevo che poteva darci un po’ di grattacapi. Non è stata una bocciatura per Maxime e Lopez. Siamo riusciti a vincere una partita, una stoccata, e ci prendiamo questi tre punti”.

“Credo che un po’ di palleggio potevamo lasciarlo all’avversario, Bonaventura ha altre caratteristiche come anche Barak, abbiamo tanti modi di poter attaccare. Il primo tempo non mi è piaciuto, qualcosa non è andato, dobbiamo analizzarlo e capire dove non ha funzionato. Beltran è un attaccante, sa lavorare da punta, da sottopunta, deve farlo in maniera ancor più qualitativa“.

“Leggo spesso che siamo Bonaventura e Gonzalez dipendenti, oggi dopo 10′ sembrava che stessimo facendo disastri. Il calma era per la squadra e poi per chi avevo dietro le spalle, cercare di essere sempre da sostegno, penso possa dare una mano in più. Arthur e Kouamé erano al 3%. Tutto l’ambiente deve capire le situazioni. Oggi fare tre punti ed avere questa classifica. Bonaventura a Roma sostituito perché ha preso una bruttissima botta al tallone, è 15 giorni che fa fatica. Nico sarà fuori dal campo per un bel po’”.

“Qui non sto ad analizzare ogni singolo tempo e minuto di gara, è una partita dove dovevamo aggiustare qualcosina, mi servivano due mezz’ali. Arthur doveva stazionare da play in costruzione ed infatti abbiamo preso in mano una partita. Non è quello, è che se c’è un allenatore che deve risolvere i problemi, oggi l’allenatore ha pensato che in questo modo andava aggiustata la situazione. I ragazzi devono stare tranquilli”.

“Se con Bonaventura e Nico questa squadra cambia volto, e oggi non ci sono, bisogna avere pazienza, poi la Fiesole è mitica, una curva che per me davvero ti trascina, ti dà tanto, doveroso far fermare i ragazzi. Era giusto andare dentro e lasciare i ragazzi festeggiare”.