Gravina: “Mie dimissioni senza Mondiali? Da pelle d’oca. Subito il 100%”

“Se qualcuno pensa di posizionarsi a quella data: 1) è anti-tifoso 2) è anti-italiano 3) sta coltivando una falsa illusione”, ha aggiunto il presidente federale. “Io forse a differenza di chi mi ha preceduto non coltivo la cultura delle dimissioni. Io vado fino in fondo, perché difendo il progetto che ho sempre portato avanti in questi ultimi tre anni, di lavoro e di risultati. Questo lascio a voi la possibilità di certificarlo”.

A proposito del play-off Mondiale: “Dell’ipotesi di rinviare la giornata di Serie A del 20 marzo non ne abbiamo parlato in Consiglio Federale, ma è una questione all’ordine del giorno. Lasciamo che le squadre italiane si qualifichino nelle Coppe, siamo tifosi di calcio”. “Non confondo mai le questioni – ha aggiunto in conferenza stampa – io tifo per le squadre italiane e che superino il turno in Europa, poi spero si possa trovare una soluzione insieme”, ha concluso.

Poi il tema della capienza degli stadi: “Si parla del 75% da fine febbraio sull’aumento capienza negli stadi, mi piacerebbe chiedere con grande senso di responsabilità al ministro Speranza e al Cts di accogliere la nostra richiesta di partire subito con la capienza degli stadi al 100%. Sarebbe un grande messaggio per tutti – ha detto Gravina al termine del Consiglio federale – Alcuni tifosi che non si sono mai voluti vaccinare, lo stanno facendo ora per entrare negli impianti. Per noi è dunque un grande messaggio. C’è un’involuzione consolidata (del virus, ndr), lo dicono tutti e mi auguro che da parte di Speranza ci sia un sussulto definitivo nell’abbracciare questa nostra richiesta”, ha aggiunto. 

In merito alla nomina del secondo vicepresidente federale dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino dalla massima carica in Lega, Gravina ha invece dichiarato: “Abbiamo lasciato Umberto Calcagno come vicepresidente unico vicario e rinviato la discussione al 16 marzo anche in segno di rispetto per la Lega di Serie A (in attesa dell’elezione del presidente di Lega, ndr). Non c’è nessun automatismo nella successione del vicepresidente. La valutazione comunque sarà politica e la lascerò al Consiglio federale”.