Scrive il Corriere Fiorentino, Italia-Brasile come spartiacque della storia sportiva di Paese, ma anche della famiglia di chi quella storia l’ha cambiata personalmente: Paolo Rossi, che da lì in poi tutti avrebbero chiamato Pablito. Ecco un particolare racconto di Rossano Rossi, fratello maggiore di Paolo: “Ogni sera chiamava alla stessa ora, non c’erano certo i cellulari… Prima del 5 luglio purtroppo era difficile. Paolo mi spiegava di essere scoraggiato perché non riusciva a ritrovare la forma. Si lamentava di aver fatto solo tre partite di campionato dopo due anni di squalifica. Aveva paura. E poi mi diceva che cosa lo teneva attaccato ad una speranza: la tanta fiducia di Bearzot. Quella partita io e mio fratello l’avevamo sognata fin da piccoli. Facevamo finta di giocare con il Brasile dopo aver visto il mondiale del ’70 con il nonno: la finale l’avremmo voluta rigiocare, speravamo in una rivincita. Assieme a Paolo, l’abbiamo avuta tutti”.
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