Inter, Inzaghi: “Il derby è sempre il derby. Posta in palio altissima. La salita sta per finire. 3 anni intensi”

“Domani potrebbe essere un giorno importantissimo per tutti noi ma non la stiamo vivendo come una ossessione. Se domani sarà il grande giorno bene, ma non è una ossessione per me e per i giocatori. Finora è stata una grande cavalcata, ora la salita sta per finire e vogliamo vedere il panorama. Speriamo di vederlo già domani ma sappiamo quello che abbiamo fatto”. Un derby speciale per l’Inter, più speciale che mai. Domani sera la squadra di Simone Inzaghi può festeggiare lo scudetto della seconda stella in caso di successo contro il Milan. “Il derby è sempre il derby, quindi ci sono ottime sensazioni”, ha detto il tecnico nerazzurro alla vigilia. Appuntamento alle ore 20.45 a San Siro e su Dazn.
 

Vigilia doppiamente importante, quali sensazioni?
Il derby è sempre il derby, ci sono ottime sensazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene, domani potrebbe essere una giornata speciale e dobbiamo giocare un grande derby.

Come si sente in queste ore?
Coi ragazzi se ne è parlato, abbiamo fatto un percorso magnifico. È stata una bellissima cavalcata. Non la stiamo vivendo come un’ossessione, abbiamo fatto un campionato dominato con tante insidie. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto dal 13 luglio. La salita sta per finire, vogliamo vedere il panorama.

È un derby diverso?
La posta in palio è altissima. Gli ultimi cinque derby li abbiamo vinti, ma sappiamo che non conteranno nulla. Conterà come andremo in campo. Troveremo una squadra che farà di tutto per renderci il derby difficile.

Calhanoglu ha detto che è migliorato come tutta la squadra…
Io devo solo ringraziare le persone che sono con me, in primis i giocatori. E poi i miei collaboratori che sono con me da tantissimi anni, mi hanno aiutato tantissimo. Poi una grandissima società alle spalle, abbiamo veramente una società forte, dal presidente a Marotta, Ausilio, Baccin, Zanetti, Ferri. Amano tutti l’Inter e sono tutti pronti ad aiutare.

Cosa la rende felice?
Le vittorie e i trofei nel calcio contano ma io sono contento di quello che siamo riusciti a creare come sinergia insieme alla squadra, società e ai tifosi. Sono tre anni che vivo a Milano dopo ventidue a Roma, dopo tre mesi i tifosi per la città facevano già i complimenti per come giocava l’Inter, indipendentemente dal posto in classifica. Per me è il più grande complimento.

Come riassumerebbe questi anni?
Sono stati 3 anni intensi, si è vinto tanto e qualche volta si è perso. Non abbiamo mai mollato di un centimetro dopo le sconfitte e abbiamo lavorato nello stesso modo quando abbiamo vinto parecchi trofei. Io posso solo lavorare sempre tanto, come faccio con il mio staff sempre. E ho la fortuna di aver avuto grandissimi giocatori. Io penso a tutti i giocatori, dal primo anno ad adesso. Qualcuno l’abbiamo perso ma anche loro hanno contribuito.

Dalla Cina Zhang ha praticamente confermato la tua permanenza…
Ho ascoltato il presidente, le sue parole mi hanno fatto molto piacere ma non sono una sorpresa. C’è un grande rapporto, posso solo ringraziarlo per come si è sempre comportato soprattutto nei momenti meno splendidi. Sono contento che sia uno dei presidenti più vincenti della storia dell’Inter. Per quel che riguarda la mia permanenza abbiamo un unico pensiero. Ci sarà tempo e modo sapendo che io qui sto molto bene. Ho una dirigenza e delle persone molto competenti alle spalle. Allenare l’Inter è un dono? Assolutamente sì, è stato un percorso importante. Si è lavorato bene e si è andati tutti in un’unica direzione. Da calciatore mi sono tolto soddisfazioni importanti, voglio continuare da allenatore.

Questo è un ciclo che può ancora proseguire?
Il ciclo deve proseguire. Sono contento di quello che siamo riuscito a creare in sinergia con la società e i nostri tifosi. È stata una grandissima unione. I tifosi ci hanno asciugato le lacrime dopo la finale di Istanbul e lo scudetto perso all’ultima giornata. Sono stati sempre con noi. È bello percepire quanto sia contento il tifoso interista. Dobbiamo fare l’ultimo passo. Con il mio staff non abbiamo mai mollato, abbiamo sempre lavorato duro. L’unica cosa che posso fare io è lavorare tanto. Ho avuto la fortuna di passare tre anni con grandissimi giocatori.

Sul momento di Pioli
Per me è un grande allenatore e soprattutto un’ottima persona. Alla Lazio era in prima squadra e io in Primavera, mi ha sempre dato grande disponibilità, è una persona corretta, ha vinto uno scudetto. Gli auguro il meglio da martedì in poi.

Lautaro non segna da fine febbraio…
Lautaro ha lavorato bene, è un attaccante e si nutre di gol. È concentrato, motivato e sta molto bene.

Formazione?
Qualche dubbio c’è, ci saranno 21 giocatori di movimento, eccetto Cuadrado, e i portieri. Cuadrado ha avuto un rallentamento, ma ci sarà da martedì. Per quello che mi danno tutti e 23 sarebbero prontissimi per giocare.

Voto alla stagione?
È un ottimo voto ma aspettiamo…

Fonte: Sportmediaset

Lisa Grelloni

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