Juventus, la versione di Chiellini con i pm: “Nel bilancio non so cosa abbiano messo”

Scrive La Gazzetta dello Sport, in attesa che il gup fissi l’udienza preliminare, che in ogni caso non sarà prima di febbraio (la data verrà svelata tra Natale e Capodanno), l’inchiesta Prisma della Procura di Torino sui conti della Juventus continua a far parlare di sé. Ecco uno stralcio della testimonianza di Chiellini.

Domanda del Pm: che cosa può riferire con riguardo allo stipendio percepito nella stagio-ne 2019-20?

Chiellini: «Durante quel periodo di panico e difficoltà economica per la società – racconta il difensore – mi è stato chiesto di fare da tramite con il resto del gruppo per cercare di venirci incontro in questo momento straordinario che si era creato. Durante il mese di marzo, non ricordo il giorno, ho cominciato a parlare con i compagni per capire la disponibilità a venire incontro ai problemi che c’erano in società. Problemi di solvibilità soprattutto perché tutti gli introiti liquidi venivano a mancare. I miei riferimenti erano da una parte sia il presidente Andrea Agnelli sia Fabio Paratici, dall’altra tutti compagni. Prima quelli con cui ho stretto un maggiore legame negli anni, ma poi abbiamo sentito tutti. Il problema maggiore della società era la liquidità a breve termine e poi c’era l’incertezza: non si sapeva cosa sarebbe successo, c’era il pericolo concreto che non si potesse riprendere a giocare. Dopo varie chiacchierate con società e compagni, quello che è stato fatto è quello di rinunciare a quattro mensilità in modo da permettere al club di risparmiare in un momento molto difficile con la promessa che, una volta ripresa la stagione, in base a quello che sarebbe successo (ripresa o meno del campionato), una parte sarebbe tornata indietro. Una parte dei contratti sarebbe stata riadeguata in base a quanto avremmo giocato. Questa parte sarebbe oscillata tra le due e le tre mensilità. Da parte mia, a parte la soddisfazione per essere riusciti a trovare questo accordo, c’è stata la parola che poi queste intenzioni venissero riconfermate. Onestamente, poi, conoscendo come le persone della Juventus si sono comportate con me, non ho mai avuto dubbi. Se Andrea e Fabio danno la parola, non c’è ragione di temere».

Domanda dei pm: premesso che non l’ha fatto lei, nel comunicato si dà atto delle quattro mensilità ma non vi è riferimento a tre mensilità, ad “accordi raggiunti”, o ad incentivi all’esodo…

Chiellini: «Ne prendo atto. Ricordo che sono stato contattato da qualche altro giocatore di altre squadre, stavano anche loro cercando di trovare un accordo e gli ho spiegato quello che avevamo fatto noi. Ai colleghi che mi hanno contattato, ho risposto che una parte ci sarebbe stata restituita l’anno successivo, negli anni successivi». E ancora, nelle pagine seguenti. «Tutti (inteso i compagni, ndr) eravamo comunque a conoscenza che il comunicato stampa sarebbe stato diverso dagli accordi. […] Noi abbiamo rinunciato per il bene della società, poi nel bilancio non so cosa abbiano messo. O meglio: so che hanno messo i 90 milioni di rinuncia. Non so se era corretto o meno farlo».

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