Szczesny 7 – Come un gatto sulla girata da due passi di Giroud: è una parata bella, ma anche pesante perché la Juve si sarebbe potuta sciogliere come neve al sole. Per il resto, ordinaria amministrazione.
Gatti 6 – Serata da io speriamo che me la cavo, faccia a faccia contro quel diavolo di un Leao. Fatica, si danna, spesso insegue e qualche volta perde il portoghese. A conti fatti, però, la porta a casa. (Dal 78′ Huijsen s.v.).
Bremer 6,5 – Senza Alex Sandro, senza Danilo, il leader deve essere lui. Ci riesce, senza grandi sbavature.
Rugani 6 – Affidabile come l’idraulico quando ti si rompe un tubo sotto il lavandino: non vuoi che ti costruisca la Fontana di Trevi, ti basta che sistemi la falla. Parte in ritardo su Giroud, poi prende le misure e fila tutto liscio
Weah 6,5 – Vien naturale da dire: buonasera a tutti, belli e brutti; quel cognome lì, da queste parti, rievoca dolci e potenti ricordi. Cerca di rovinarli: tanta disciplina, e pure qualche buon affondo tentato quando il Milan inizia ad accusare il colpo. (Dall’84’ Miretti s.v.).
McKennie 6 – Come tutta la catena di destra, ha l’incubo Leao sul groppone. Forse per questo, pensa più ad aiutare i compagni che ad altro. Missione compiuta.
Locatelli 7,5 – È il bello del calcio. Sette anni fa, 22 ottobre 2016, al minuto 65, si mostrava al grande calcio con un gran gol in un Milan-Juventus, all’epoca da rossonero. Stasera, minuto 63, tira fuori dal cilindro un bel destro dalla distanza che – complice la deviazione di Krunic – lo riporta alla gioia della rete dopo cinquanta gare a secco in Serie A. Chiude cedendo all’emozione: il calcio è strano, si sa.
Rabiot 6 – Il cavallone pazzo stasera gioca una partita ordinata, complice l’emergenza che ha colpito il centrocampo bianconero.
Kostic 6 – Grande applicazione finché c’è Pulisic, anche a discapito della fase offensiva, che sarebbe il suo marchio di fabbrica. (Dal 55′ Cambiaso 6,5 – Entra bene, si butta dentro, sfiora anche il gol).
Milik 5,5 – Tanto lavoro di sponda, poca sostanza: macchinoso in alcuni movimenti e negli appoggi. Avremmo sostituito lui e non Kean. (Dal 78′ Chiesa s.v.).
Kean 6,5 – Con tacchi, spunti e strappi fa ammattire Thiaw, costringendo il giovane tedesco alla resa ben prima del previsto. Gli manca solo il guizzo negli ultimi metri, e non è poco: per questo Allegri gli preferisce il polacco, quando decide di cambiare attacco. (Dal 55′ Vlahovic 6 – Un controllo pasticciato che non è da lui, una grande occasione sulla quale solo Mirante gli dice di no).
Massimiliano Allegri 6,5 – Per scelta o per condizioni fisiche non ottimali, rinuncia alla sua miglior coppia gol. Chiude senza giacca e senza cravatta, come a Carpi quando correva per lo scudetto. Vale anche oggi, anche se lui assicura di no: dopo questa vittoria, diventa un po’ più difficile credere che la Juve pensi davvero solo alla Champions.
Fonte: Tuttomercatoweb.
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