Le pagelle di Monza-Inter: Pavard da incubo, Lautaro in affanno. Correa fa tenerezza

INTER

Sommer 6 – Praticamente inoperoso, non subisce tiri pericolosi. Si limita a far ripartire l’azione, ma i ritmi sono a corrente alternata. Ha poche responsabilità sul colpo di testa di Dany Mota. 

Pavard 5 – L’ingresso di Djuric gli crea qualche problema di troppo, i centimetri iniziano a scarseggiare contro l’ariete dei brianzoli. A far male però è stato Dany Mota: il francese perde tutti i riferimenti facendo crollare il castello di carte della difesa. 

De Vrij 5,5 – Da centrale ha sempre dato maggiori sicurezze, ma in una partita simile l’andare sotto ritmo richiede grande solidità mentale. Djuric lo tiene sotto scacco, soffre come tutto il reparto. 

Carlos Augusto 6,5 – Spinge parecchio in fase di possesso, ma quando il Monza riparte va in affanno. Meglio sulla corsia mancina, da braccetto è soltanto adattato. Faceva fatica nella sua ex squadra, va in apnea anche coi nerazzurri. Appena Inzaghi gli lascia campo confeziona l’assist per il gol del pareggio.

Darmian 6 – Gara scolastica, in cui si limita a rimanere a disposizione di una squadra poco coinvolgente, soprattutto nella manovra offensiva. Affonda poco, pensa più ad assolvere i compiti difensivi. Dal 56′ Dumfries 7 – Appena entra in campo prende un cartellino giallo, poi perde due palloni in maniera ingenua. Si fa perdonare col taglio sul secondo palo, un gol che pesa parecchio. 

Frattesi 5,5 – Si sbatte tanto, prova a combinare quel qualcosa simile a quanto visto con la maglia azzurra, ma sembra un altro giocatore. Si inserisce, allarga le spalle per aprire la difesa del Monza, ma l’Inter gira male e lui non riesce ad incidere. Si affievolisce col passare dei minuti. 

Asllani 6 – Dà ritmo e geometrie, ma spesso predica nel deserto. Deve ancora crescere rispetto a Calhanoglu: con una maglia simile l’asticella va alzata sempre verso l’alto. Dal 74′ Correa 5 – A volte fa tenerezza, ci prova in tutti i modi possibili, ma gli manca tutto. A partire dalla motivazione.

Mkhitaryan 5,5 – È un po’ un lontano parente di quello sceso in campo nella scorsa stagione. È lento e prevedibile: per alcuni momenti era il centrocampista che strappava, ora fa fatica a trovare spazi e geometrie.Dal 56′ Zielinski 6,5 – Di sicuro l’intuizione è quella giusta, l’Inter cambia volto dopo il suo ingresso in campo.

Dimarco 6,5 – È un esterno iper offensivo, ma quando va a vuoto l’Inter ne risente. Può essere un’arma in più, ma spesso i nerazzurri sembrano essere troppo sbilanciati. Qualche problema nel finale, con la speranza di non avere strascichi in vista della Champions League.

Thuram 5,5 – Gli impegni con la nazionale sfiancano, deve inventarsi qualcosa per ritrovare subito il ritmo pre sosta. Ma è una serata negativa per tutto il gruppo. Dal 74′ Arnautovic 5,5 – Si vede pochissimo, Inzaghi prova a mandarlo in campo con la speranza che possa trovare il coniglio dal cilindro. 

Lautaro Martinez 5,5 – Doveva rimanere a riposo a causa dei vari viaggi internazionali, Inzaghi ha scelto di mandarlo comunque in campo. Stanco e poco reattivo, gli capitano pochissime palle gol. Gira a vuoto, deve ritrovarsi e ritrovare il gol, necessario per cambiare ritmo. Dal 56′ Taremi 6 – Arpiona un paio di palloni pericolosi, lo servono col contagocce.

Simone Inzaghi 5 – I cambi questa volta funzionano a metà. Non bisogna avere troppa paura di dirlo: sarà pure l’allenatore dello Scudetto, ma il pari di questa sera porta un po’ la sua firma. 

Fonte: TMW

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