“La politica non ci rispetta perché continua a considerare un calciatore come un lavoratore dipendente, subordinato – ha spiegato Marotta -. Cristiano Ronaldo aveva uno stipendio di 30 milioni e ne costava 60: io non credo ci siano altri lavoratori dipendenti che guadagnano queste cifre”. “Dal punto di vista giuslavorista il calciatore deve avere un inquadramento diverso perché è lì che arrivano i costi maggiori – ha proseguito -. Il problema è lì, non nelle strutture”. “I costi maggiori sono rappresentati dagli stipendi, ma chi va nelle competizioni europee deve essere competitivo con squadre degli altri paesi e quindi se abbassi i costi o sei un fenomeno o non riesci a partecipare a queste competizioni – ha concluso Marotta -. Questi sono alcuni aspetti importanti che vanno considerati come obiettivi da raggiungere”. Lo scrive Sportmediaset.
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