Morales: “Gol del secolo di Maradona? Dissi subito che era mano ma segnare contro gli inglesi andava bene anche in modo disonesto”

Scrive TMW, Victor Hugo Morales, celebre per la sua telecronaca di Inghilterra-Argentina del 1986 e in particolare per come ha raccontato il “gol del secolo” di Diego Armando Maradona, ha parlato del Pibe de Oro e di quella prodezza in un’intervista a Il Mattino.

Che effetto fa aver realizzato la cronaca calcistica più nota di sempre?
“Orgoglio e suggestione. C’è chi non conosce il mio nome ma ricorda a memoria la narrazione folle. Diego passò da un gol frutto di una truffa al capolavoro di ogni tempo”.

Parliamo del primo.
“Io l’ho visto bene, dissi subito che era di mano, ma segnare contro gli inglesi andava bene anche in modo disonesto”.

Come si fa a narrare un gol come il secondo?
“L’azione iniziò già in modo speciale, Diego si liberò come un prestigiatore dei primi due avversari ed ebbi l’intuizione che stava accadendo qualcosa di unico, infatti parlai di genio. Per il resto non ci fu il tempo di dire molto”.

E poi c’è il “barrilete cosmico”.
“Un aquilone, che si muove quasi senza sapere perché, senza volontà, libero e bellissimo. Galattico, perché sembrava che si stessero allineando i pianeti”.

Cosa sa del rapporto tra Diego e Napoli?
“Era casa sua e ancora si sente, intatto, l’amore verso lui. Quando venni nel 1990, dopo il secondo scudetto, trovai la scritta “Anche i ricchi piangono” che prendeva in giro le squadre del Nord citando il titolo di una telenovela. Invidio la capacità dei napoletani di essere poetici e ironici”.

Le manca Maradona?
“Da una parte direi di no, è ancora tra noi, infatti ne parlo al presente. Dall’altra mi manca tantissimo come giocatore, come personalità nella società e come amico. Un sogno? Mi piacerebbe poter rifare la cronaca di una sua azione”.