In attesa del suo rientro in campo, previsto subito dopo la sosta Nazionali, Victor Osimhen gioca d’anticipo. Il centravanti del Napoli è stato ospite di The Obi One Podcast, condotto dall’ex stella del calcio nigeriano Obi Mikel. Fra scherzi e battute, Osi ha raccontato anche la sua ultima estate, in cui è stato al centro del calciomercato: “Devo essere sincero, non avevo mai pensato di andarmene anche perché il Napoli voleva trattenermi. Ma quando è arrivata l’offerta dell’Arabia Saudita è stato difficile rifiutare. Ogni volta che dicevo di no, loro incrementavano la proposta economica e poi ancora e ancora. Era davvero una cifra clamorosa che mi avrebbe cambiato la vita, ma alla fine gli ho detto: no ragazzi, resto dove sono“.
L’ANEDDOTO SU SPALLETTI – Osimhen ha scelto di restare a Napoli per trascinare il club a nuovi successi, dopo la straordinaria conquista dello scudetto con mister Spalletti. Proprio al tecnico toscano, l’attaccante ha dedicato un pensiero particolare: “Quando si stava per avvicinare il momento dello Scudetto, ci ha mandato un lungo messaggio emozionante. Non è nato a Napoli ma sapeva tutto di questa città, del club e delle sue tradizioni. Ci ha evidenziato cosa avesse potuto significare vincere uno Scudetto qui. Ci ha fatto venire la pelle d’oca. Non avevo mai vinto un trofeo. Fu un punto di svolta. Da quel momento in poi affrontammo ogni gara dando il massimo per via di quelle parole di Spalletti. Contro la Juventus all’intervallo ci fece alzare tutti in piedi, ci guardò negli occhi e ci disse di aver allenato più di mille partite ma di non aver mai vinto un trofeo. Ci disse che non voleva essere ricordato come l’allenatore senza trofei così come noi giocatori non volevamo essere ricordati come quelli che non avevano vinto nulla. Ci disse che avevamo un’opportunità per cambiare la nostra vita, di scrivere il nostro nome nei libri di storia. Ci disse, vincete questa partita e quando torneremo all’aeroporto capirete quello che vi sto dicendo“. A posteriori, quella dell’attuale ct dell’Italia fu una vera e propria profezia.
LA PREMIER – Il corteggiamento arabo non è bastato a far cambiare idea a Victor, che per ora rimane saldo al centro dell’attacco del suo Napoli. Il classe ’98 non nega però una certa attrazione per il campionato inglese: “La Premier League è il campionato più apprezzato e seguito da ogni calciatore africano. Io non ho una squadra preferita, ma ho due magliette: quella del Chelsea e quella del Manchester United. Tanti amici miei sono tifosi del Chelsea, un po’ di meno lo sono dello United“.
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