Audero 5 – Macchia con un’uscita incerta e in ritardo una serata tutto sommato tranquilla. Portiere di coppa, la sua stagione sostanzialmente finisce qui.
Bisseck 6,5 – Altra bella conferma, soprattutto a livello di personalità. Esce per il giallo, ma è spesso in anticipo sul diretto avversario e si fa anche apprezzare in proiezione offensiva. (Dal 91′ Pavard 6 – Minuti ).
Acerbi 5 – Fino al 115′ è il solito muro su cui sbatte la difesa rossoblù. Poi Zirkzee – giocatore delizioso – gli ordina caffè e cappuccino. Era già successo in campionato.
Bastoni 6,5 – Saelemaekers non crea particolari grattacapi, anzi: è l’ex Milan a dover contenere il braccetto mancino. Poche sbavature e qualche scorribanda: il solito. (Dal 74′ Dimarco 6,5 – È il migliore dei subentrati di Inzaghi: manuale di come si batte un corner).
Darmian 6 – A corrente alternata, senza mai prendere il dominio sulla fascia di competenza.
Frattesi 5 – Il gol gli resta in canna per un miracolo di Ravaglia, ma pasticcia un’altra occasione e resta qualche dubbio sull’uscita in occasione dell’angolo del pari bolognese. E restano i soliti dubbi sul palleggio rispetto a Barella.
Asllani 5,5 – Una serata non negativa, specie nelle letture senza palla, ma che ha il retrogusto dell’occasione sprecata. Sfiora i cialanogluiani cento tocchi, ma troppo spesso cerca il ricamo anziché la semplicità. E non premia. (Dall’83’ Sensi 5 – Passeggia anziché chiudere su Ndoye: non il miglior modo di rilanciarsi).
Klaassen 6 – Forse è l’unico che ha ancora più bisogno di mettersi in mostra rispetto ad Arnautovic. L’inizio è promettente: impegna Ravaglia, delizia col tacco. Si spegne col passare dei minuti: meglio di quanto si potesse immaginare visto il minutaggio risicato. (Dal 74′ Barella 5 – Entra male, forse il peggiore dei subentrati).
Carlos Augusto 7 – 92 minuti di applausi, come quelli che segna il tabellone luminoso di San Siro al suo gol. Un solo appunto: non poteva farlo prima? Rete, la prima in nerazzurro, a parte, è tra i migliori sia da esterno che da braccetto mancino.
Arnautovic 4 – Ritrova il suo passato, in una serata da dentro o fuori anche per lui, ma fa cilecca. Si divora un gol per tempo: i movimenti più che discreti non possono certo bastare. (Dal 74′ Thuram 5,5 – Sgasa e sceglie il tacco: a conti fatti, non incide).
Lautaro 5 – S’asside in cattedra e dispensa lezioni di calcio in un primo tempo sontuoso a livello individuale. Nel secondo tempo fa rimpiangere la freddezza dal dischetto di Calhanoglu: ciabatta il settimo rigore sbagliato su venti tirati in carriera con i club. (Dal 98′ Mkhitaryan 5,5 – Da punta, troppo poco).
Simone Inzaghi 5 – Turnover, ma fino a un certo punto: schiera più titolari di Motta ed è sintomatico. Segue la stessa linea anche sui cambi, a Lautaro toccano in dote oltre cento minuti: non proprio una botta di salute in ottica campionato. Alla fine, la beffa dell’eliminazione: ha investito troppo in questa serata, e proprio Lautaro è una preoccupazione.
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