Pistocchi duro: “18 anni da Calciopoli, Gravina e Juve indagati. Ha ancora senso parlare di calcio?”

Maurizio Pistocchi, giornalista sportivo, su X ha fatto una riflessione sul calcio italiano: “Non è da escludere che un arbitro, all’ultimo anno della carriera, sia tentato di monetizzare” Era il 10 novembre 2002, e questa frase di Aldo Serena nel corso di Controcampo, il programma più seguito della domenica calcistica, che stigmatizzava il limite di età per i direttori di gara, scatenò una bufera senza precedenti, e Galliani reduce da una cena con Giraudo, telefonò in diretta e con toni severissimi minacciò di non far più entrare a SanSiro l’allora commentatore Mediaset. Quell’anno il campionato, per la cronaca fu vinto dalla Juventus , l’anno dopo toccò al Milan.

Poi scoppiò lo scandalo di Calciopoli e, in pieno scandalo, a Guido Rossi venne la tentazione di sospendere per un anno i campionati per ripulire il Sistema. Oggi sono passati 18 anni, e il presidente FIGC Gravina è indagato, la società più titolata della SerieA la Juventus è accusata di reati societari molto gravi, le squadre più importanti versano in una situazione molto critica e cercano nuovi finanziatori, gli arbitri, divisi in correnti, sono in balia dei potenti e dei media. Tutto questo in un sistema in piena crisi, nel quale- secondo l’ex-arbitro Calvarese, imprenditore e opinionista arbitrale per Amazon Prime, Tuttosport, Corriere dello Sport -c’è del “marcio ai vertici”. Ha ancora senso parlare di calcio? Oppure è arrivato il momento di azzerare tutto e ripartire a fine stagione con un’altra governance, eliminando i lati oscuri dello sport più seguito dagli italiani? Facciamoci questa domanda, e diamoci una risposta. È arrivato il momento”.

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