Sassuolo, come cambierebbe il gioco con Davide Ballardini
Il Sassuolo naviga in acque turbolente. Dall’ultimo successo, datato 6 gennaio, la squadra si trova in una spirale negativa, posizionandosi in zona retrocessione. L’ultima battuta d’arresto, un umiliante 6-1 contro il Napoli, ha posto fine all’interim di Emiliano Bigica, subentrato dopo l’esonero di Dionisi. Questo rovescio ha aperto le porte a possibili cambiamenti sulla panchina neroverde, con Davide Ballardini che emerge come candidato principale. Conosciuto per le sue capacità di guidare le squadre fuori dalle zone pericolose, Ballardini potrebbe essere la chiave di volta per i neroverdi. La sua esperienza con la Cremonese, Genoa e Palermo parla da sola, e il suo approccio tattico potrebbe offrire nuove prospettive ai neroverdi.
Il possibile modulo e le nuove tattiche
Il 3-5-2, un modulo prediletto da Ballardini, potrebbe vedere nuovi interpreti nei ruoli chiave: Doig e Pedersen sulle fasce, con Berardi a supporto di Pinamonti in attacco. Questo cambio tattico non solo rafforzerebbe il reparto offensivo, ma offrirebbe anche una solidità difensiva, con Viti, Erlic e Ferrari a formare il trio dietro. Tuttavia, il tecnico non disdegnerebbe di variare il modulo, potenzialmente optando per un 4-2-3-1 che non stravolgerebbe l’impostazione vista finora dal Sassuolo. Berardi e Laurientè, insieme a Thorstvedt in veste di trequartista, potrebbero dare vita a un gioco offensivo dinamico e versatile.
L’arrivo di Ballardini potrebbe dunque segnare l’inizio di una nuova era per i neroverdi, non solo per assicurarsi la salvezza, ma anche di impostare le basi per un futuro più stabile e ambizioso. La sua esperienza e la capacità di adattarsi alle esigenze della squadra potrebbero essere le carte vincenti in questo momento critico.
Formazione Sassuolo (3-5-2): Consigli; Erlic, Ferrari, Viti; Pedersen, Boloca, Matheus Henrique, Thorstvedt, Doig; Berardi, Pinamonti. Allenatore: Davide Ballardini
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