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Torino, no Praet no party: senza il belga i granata non hanno mai vinto

Per capire l’importanza di un giocatore come Dennis Praet nello schema tattico del Torino, non ci si può limitare al dato dei gol segnati (solo 2) o degli assist sfornati (1) fin qui in campionato dal belga. Sono numeri che non gli renderebbero giustizia e che non giustificherebbero i quindici milioni che Cairo sta pensando di versare al Leicester per il riscatto del suo cartellino. E allora dobbiamo scendere più in profondità, scovare statistiche più eclatanti, scandagliare il rendimento del club granata nel corso di questi sette mesi. Inizio Febbraio. Il Toro di Juric è fra le squadre più in forma del campionato, ha appena annientato la Fiorentina per quattro reti a zero ed è passato, con qualche fatica di troppo, anche sul campo della Sampdoria. A decidere il match di Marassi è proprio Praet, a segno come nella gara d’andata contro la sua ex squadra con un preciso colpo di testa. Il 22 granata è estro e fantasia al servizio dei compagni, sintesi dell’eleganza di Ljiajc e dell’agilità di pensiero di Vincenzo Scifo: ha la più alta percentuale di passaggi riusciti nella metà campo avversaria assieme a Lukic, dribbla meglio e con più efficacia di Brekalo, nessuno crea più occasioni da gol nella rosa. L’11 febbraio il dramma: dolore acuto al piede destro, impossibile proseguire l’allenamento al Filadelfia, la paura è che si tratti di qualcosa di serio. Diagnosi, frattura del quinto metatarso. Prognosi, operazione e tre mesi lontano dal campo. Una vera e propria condanna per il Toro, che senza il suo trequartista più tecnico vede crollare la media punti. E non solo.

Photo LiveMedia/Reporter Torino Turin, Italy, December 12, 2021, italian soccer Serie A match Torino FC vs Bologna FC Image shows: Dennis Praet of Torino FC in action during the Serie A 2021/22 match between Torino FC and Bologna FC at Olimpico Grande Torino Stadium on December 12, 2021 in Turin, Italy Photo ReporterTorino LiveMedia – World Copyright

Il calo del Torino in numeri: un punto in meno a partita, zero vittorie e k.o pesanti

Da quando ha dovuto fare a meno di Praet sulla trequarti, Juric ha guadagnato soltanto tre punti in sei partite, pareggiando con Juventus, Bologna e Inter, e perdendo contro Venezia, Cagliari e Genoa. Un rendimento ben al di sotto delle aspettative, che ha fatto scivolare i granata nella parte destra della classifica vanificando un’ottima prima metà di campionato. Considerando anche le quattro partite saltate da Praet fra settembre e ottobre per un infortunio al bicipite femorale, i piemontesi non hanno mai portato a casa il bottino pieno nelle dieci partite senza il 22 in campo. No Praet, no party. Ma c’è di più. Col belga a pieno regime il Toro viaggiava a una media di 1,7 punti (30 su 51, frutto di 9V, 3N, 5S), mentre nei dieci match in cui ha dovuto farne a meno il dato è sprofondato del 40%, attestandosi a 0,5. Mezzo punto in media a partita, che equivale all’andamento in campionato della Salernitana ultima in classifica (16 punti in 28 giornate).

Photo LiveMedia/Reporter Torino Turin, Italy, October 30, 2021, italian soccer Serie A match Torino FC vs UC Sampdoria Image shows: Dennis Praet of Torino FC in action during the Serie A 2021/22 match between Torino FC and Sampdoria UC at Olimpico Grande Torino Stadium on October 30, 2021 in Turin, Italy Photo ReporterTorino LiveMedia – World Copyright

Inoltre, se fino a Natale all’ombra della Mole le sconfitte erano arrivate quasi soltanto contro le prime sette squadre del torneo – eccezion fatta per lo Spezia – e quasi tutte per 1-0, nel nuovo anno il Torino è incappato in k.o pesanti e inattesi con club impelagati nei bassifondi della classifica: Udinese, Venezia, Cagliari, Genoa. La lacuna tecnica negli ultimi sedici metri è apparsa evidente anche a Juric, che a Marassi ha sottolineato: “Ci manca qualità, abbiamo fatto troppi errori tecnici senza riuscire a segnare”. Con Brekalo e Pjaca sottotono e senza Praet verosimilmente fino al termine della stagione, il tecnico croato ha dovuto reinventarsi trequartista un mastino come Pobega, che garantisce corsa e inserimenti ma non ha il destro educato del nazionale belga. A fine anno Tommaso tornerà al Milan per restarci. L’obiettivo di Juric e Vagnati, per il bene del Toro, è evitare che anche Dennis faccia lo stesso, direzione Leicester.

Filippo Cappelli

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