Un’occasione attesa per oltre un mese con un ‘caso’ di mezzo: Nemanja Radonjic vuole scrivere un nuovo capitolo della sua esperienza al Toro. Nemmeno due settimane fa il punto più basso della sua avventura con l’apparizione lampo da un quarto d’ora nel derby contro la Juventus. Oggi pomeriggio avrà una maglia da titolare che non vedeva dallo scorso 28 gennaio. Il serbo deve dimostrare di meritarsi i granata, a maggior ragione adesso che è diventato ufficialmente un giocatore tutto del club di via Arcivescovado: è scattato l’obbligo di riscatto con il presidente Urbano Cairo che ha versato un paio di milioni di euro nelle casse del Marsiglia. Radonjic vuole tornare quello di inizio stagione.
E’ sempre stato un’arma a gara in corso per il tecnico Juric, le risposte erano state positive: spesso e volentieri, infatti, il classe 1996 sapeva sfruttare la stanchezza degli avversari per avere un impatto devastante sulle partite. Tre gol solo ad agosto, tra le due in coppa Italia contro Palermo e Cittadella e il sigillo sul successo di Cremona, poi la lenta parabola discendente. Ha avuto ancora un acuto contro la Sampdoria, addirittura prima del Mondiale, e pian piano si è spento del tutto. Sempre meno spazio, quasi mai dall’inizio, ma senza spunti degni di nota. E, nel frattempo, stava pure esplodendo Karamoh, con Radonjic retrocesso ulteriormente nelle gerarchie. Adesso Vlasic è ai box, una botta ha messo fuori causa il franco-ivoriano, a Lecce tocca a lui: l’ultima volta che partì titolare fu ad Empoli un mese e mezzo fa. “Non sono riuscito a farlo diventare un calciatore” diceva uno Juric furente post-derby, con Radonjic principale responsabile della rete che spianò la strada alla sconfitta contro la Juve, la 22esima su 28 confronti con Cairo presidente. Ora la nuova occasione: al Via del Mare il Toro ha bisogno di Radonjic per centrare un bis di vittorie che manca da ottobre. E Radonjic ha bisogno del Toro per rilanciarsi definitivamente in vista della prossima stagione.
Fonte: TMW
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