Gian Piero Ventura è tornato a parlare della sua esperienza sulla panchina dell’Italia in una lunga intervista rilasciata all’edizione genovese de La Repubblica: “Ho capito tardi che il mondo è cambiato. Ho continuato ad essere, senza preoccuparmi dell’apparire. Invece nel calcio non conta più chi sei, ma cosa dicono di te. Devi far passare delle notizie ed essere parte di un gruppo importante: procuratori, buona stampa. Altrimenti non esisti”. E i pensieri sulla notte contro la Svezia a San Siro: “L’hanno definito ‘un disastro epocale’.
Poi è successo una seconda volta. Hanno scritto che era un ‘incidente di percorso’. La notte della nuova eliminazione ho ricevuto 700 telefonate ma non ho risposto a nessuno. La morale? Quando qualcuno racconta in giro che sei un ladro, anche se non è vero, il giorno che spariscono 100 lire tutti diranno che la colpa è tua”.
Fonte: Tuttomercatoweb.
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