Sarà forse ingiusto accusare troppo la squadra di Inzaghi visti i continui, impegnativi match che ha dovuto affrontare da gennaio fino ad oggi, senza un momento di pausa per rifiatare. Facile scadere in critiche affrettate adesso che i giocatori sono alle corde e la fortuna ha voltato le spalle alla causa nerazzurra. Cercheremo dunque in questa analisi di dare un volto (non i soliti alibi o delle scusanti) al momento no dell’Inter, chiudendo per un attimo gli occhi e provando a creare un viso, un corpo fatto di carne e di ossa, che proietti concretamente e simboleggi le difficoltà che in questo ultimo turno di serie A sono costati una sconfitta casalinga pesantissima: Samir Handanovic.
Photo LiveMedia/Francesco Scaccianoce Milan, Italy, February 20, 2022, italian soccer Serie A match Inter – FC Internazionale vs US Sassuolo Image shows: Samir Handanovic (FC Internazionale) can’t save on Giacomo Raspadori (U.S. Sassuolo) shoot for the 0-1 LiveMedia – World Copyright
Si presuppone che il capitano sia il giocatore più rappresentativo di una squadra, colui che deve sempre prendersi sulle spalle e trainare i compagni in tempi di vacche magre. Al contrario, secondo i più Samir Handanovic è l’emblema delle difficoltà dell’Inter. I social impazzano tra meme che inneggiano alla ormai celeberrima “parata laser”: è da tantissimo tempo che alcuni tifosi sostengono che Handanovic “battezzi” troppo spesso i tiri fuori, che li bolli troppo in anticipo come “imprendibili” senza neppure accennare un tuffo, e gli iscritti al club degli handa-scettici aumentano ogni settimana. Sua la responsabilità sul secondo gol di Giroud nello sfortunato derby, sua la responsabilità sul gol di Raspadori ieri sera, ma soprattutto praticamente zero parate negli ultimi incontri. In generale, le uniche prestazioni degne di nota del buon vecchio Samir in questa stagione sono le due partite contro il Napoli, sfide in cui ha dimostrato affidabilità e sicurezza, togliendo per una volta le castagne dal fuoco come avrebbe dovuto decisamente più spesso.
Per il resto, la stagione del capitano dell’Inter è davvero da dimenticare. Oltretutto, al giudizio di tanti, questo risulta addirittura antipatico nel rilasciare interviste e dichiarazioni alla stampa, mantenendo un tono oltremodo serioso e persino presuntuoso. In molti, inoltre, non hanno dimenticato di quando l’Inter navigava in acque torbidissime e lui puntualmente minacciava di andare via per giocare la Champions, non esattamente un comportamento da capitano e leader. La triste verità, invece, sta venendo a galla: l’Inter ha dato ad Handanovic molto più di quanto Handanovic abbia dato all’Inter. Ormai è palese che Marotta & co. avrebbero dovuto trovare un portiere di livello già a partire da questa stagione, senza aspettare la prossima, e nonostante la schiera comunque nutrita di affezionati a Batman che continua a difenderlo, la prestazione di ieri è emblematica: piena responsabilità sul gol di Raspadori, il quale aveva fatto partire un tiro dal limite quanto più centrale e parabile possibile da quella piazzola, tiro sul quale Samir ci ha deliziati con una papera che illuminata dalle luci di San Siro ci ricorda il buon vecchio Nelson Dida, in quello che è davvero un intervento di una goffaggine unica. Sul secondo gol, invece, non ha responsabilità, ma ci ha tenuto lo stesso a regalare la sua posa classica, la parata laser. Parata laser che andrebbe anche bene, riuscisse almeno a spostare magicamente la traiettoria della sfera, ma non è di certo questo il caso.
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