Le “bombe” pacifiche di Ruslan Malinovskyi, il calcio contro la guerra

L’italia si appresta a vivere l’attesissima ventisettesima giornata di serie A in quello che è uno dei contesti internazionali più surreali degli ultimi decenni. Il fragore delle spietate bombe russe risuona fino alle nostre case, intrufolandosi tra le casse dei nostri televisori e dei nostri smartphone. Tuona più forte dei cori dei nostri stadi, va avanti, inesorabilmente, nonostante gli appelli di pace dei nostri beniamini. Tra questi, uno più di tutti ha colpito il profondo del nostro animo: quello di Ruslan Malinovskyi.

Il centrocampista ucraino in forza all’Atalanta ha siglato infatti una splendida doppietta nell’ultimo turno di Europa League. Approcciandosi alla gara, Gasperini non era neppure sicuro che il classe 93′ se la sentisse di giocare, così lui di tutta risposta si è alzato e ha esclamato “presente!”, facendosi trovare pronto come meglio sa fare: con le sue bombe (pacifiche), quelle che partono per lo più dal suo potentissimo mancino. In questi giorni anche Yaremchuk, attaccante ucraino del Benfica, aveva voluto lanciare un messaggio di solidarietà dopo un suo gol.

Photo LiveMedia/Alessio Morgese Bergamo, Italy, February 13, 2022, italian soccer Serie A match Atalanta BC vs Juventus FC Image shows: Ruslan Malinovskyi of Atalanta BC goal celebrate during the Italian championship Serie A football match between Atalanta BC and Juventus FC on February 13, 2022 at Gewiss Stadium in Bergamo, Italy LiveMedia – World Copyright

Riflettendoci, seguire la palla che rotola è in realtà per noi appassionati un potentissimo antidoto contro la tristezza, ci protegge dall’angoscia che ci si para davanti nel quotidiano per questioni personali e che ci piomba addosso dai telegiornali. Il calcio riesce a tenerci lontani, a dosi di novanta minuti alla volta, dalle problematiche che ci attanagliano, permettendoci di spostare l’attenzione dalle cose più tristi. Davvero triste, per esempio, che il popolo ucraino non possa più godere di questo spettacolo, essendo il campionato nazionale ovviamente sospeso. Ma il calcio ha sempre avuto anche una importantissima funzione sociale: è magnifico dunque vedere questi atleti professionisti prodigarsi per lanciare messaggi positivi, sfruttare la propria notorietà per diffondere esempi validi di solidarietà, fratellanza, rispetto e amore. Difficile rimanere impassibili davanti ad una tale performance, nobilitata ulteriormente da un messaggio così semplice eppure così importante: NO ALLA GUERRA IN UCRAINA. Ruslan Malinovskyi ce l’ha ricordato, poiché il conflitto è purtroppo più acceso che mai, nella speranza che la fiducia nel dialogo non ci abbandoni, mentre ci apprestiamo a vivere un altro intenso weekend di serie A con gli occhi incollati al televisore ma con il cuore a Kiev.

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