Chiellini ed Insigne. E’ davvero la fine delle “bandiere”? Tra calcio spezzatino, pay-tv, ed i sogni sopiti dei tifosi

Chiellini ed Insigne lasciano.

C’era una volta, tanti anni – ma neanche troppi – ma tanti anni fa, un giocatore di nome Paolo Maldini, Francesco Totti, Javier Zanetti, Giancarlo Antognoni, Alessandro Del Piero, Diego Armando Maradona.

Chi vi scrive è giovane, ma in particolare modo affezionato a dei grandi campioni, magari avversari rispetto alla “fede calcistica” ma rispettoso del loro percorso devoto verso solo una squadra: una sorta di monogamia verso una maglia, un popolo, una città.

Addio a Chiellini ed Insigne: due simboli

Questo fine settimana sancirà la fine del percorso per due giocatori simboli di due popoli avversi: Giorgio Chiellini e Lorenzo Insigne. E se per il primo la carriera è terminata, per il secondo “è come se lo fosse”, andando a giocare al Toronto, in Canada, lontano dalla “sua” Napoli.

Chiellini, 3° giocatore all-time per presenze nella Juventus con 20 titoli

560 presenze dietro solo a Buffon e Del Piero, 9 Scudetti, 5 Coppa Italia, 5 Supercoppa Italiana, 1 Campionato di Serie B. Numeri da Olimpo, numeri da bandiera. E se Chiellini con il suo “turbante” forse non è stato stilisticamente il più forte difensore di tutti i tempi, senz’altro è stato uno dei più efficaci. Il classico giocatore che “tutti gli allenatori vorrebbero avere” una carriera dedicata alla Juventus e alla Nazionale, una carriera dove in campo non è stato forse uno dei più simpatici, ma chi lo conosce fuori dal rettangolo verde lo descrive come una persona disponibile ed intelligente.

Photo LiveMedia/Claudio Benedetto Turin, Italy, May 16, 2022, italian soccer Serie A match Juventus FC vs SS Lazio Image shows: Giorgio Chiellini (Juventus FC) greets his fans in the last match for Juventus FC LiveMedia – World Copyright

Insigne: mai preso la 10 per rispetto a Maradona, 2 Coppa Italia ed 1 Supercoppa

Tra amore ed odio nella “sua” Napoli, Insigne si è contraddistinto per non aver mai peccato di superbia nei confronti di Maradona: non ha preso la 10, ma le sue gesta in campo hanno fatto impazzire i cuori partenopei. Insigne, napoletano doc, ha impersonato il sogno dei ragazzi che giocano nei quartieri, di colui che ce l’ha fatta, di colui che ha fatto vivere il riscatto contro gli stereotipi territoriali, di colui che piccolo, magari anche gracile nei suoi esordi, ha fatto scintillare giocate da fenomeno.

Photo LiveMedia/Agostino Gemito Naples, Italy, April 18, 2022, italian soccer Serie A match SSC Napoli vs AS Roma Image shows: Lorenzo Insigne ( SSC Napoli) rejoices after the goal during the Serie A 2021/22 match between SSC Napoli and AS Roma at Diego Armando Maradona Stadium LiveMedia – World Copyright

E adesso… Come si presenterà il nuovo calcio?

In un calcio sempre più inglobato in orari improponibili, in cambi repentini di maglia per milioni e milioni, nelle pay-tv sempre più potenti. Non nascondiamoci: la domanda ricorrente ci sta attanagliando da giorni “e adesso che succede?” succede che questo calcio pazzo pieno di soldi e poca appartenenza, spaventa i più romantici. E se già Totti nel suo addio ha segnato una generazione, il saluto di Chiellini ed Insigne lo sono in altrettanto modo. Due simboli di un calcio ancora attaccato all’appartenenza e alle radici verso una maglia… Ma adesso, qualcuno li emulerà? Esisteranno ancora storie meravigliose di questo tipo? Permetteteci – anzi – parafrasando Totti nella sua lettera d’addio “Concedeteci un po’ di paura”.

Gabriele Caldieron

L’ultimo gol di Super Pippo inzaghi con il Milan, dopo 300 gare quella domenica salutò i rossoneri

https://goalist.it/2022/05/13/10-anni-fa-lultimo-gol-di-super-pippo-inzaghi-con-il-milan-dopo-300-gare-quella-domenica-saluto-i-rossoneri/
Gabriele Caldieron

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