Nel momento in cui Jorginho sbagliava il secondo rigore contro la Svizzera molti hanno pensato che l’incubo stava per ripresentarsi: l’Italia rischiava di non andare al Mondiale, di nuovo, da Campione d’Europa questa volta. A marzo l’incubo è diventato realtà nel peggiore dei modi: un gol al 90′ ci ha condannati dopo una partita in cui la porta della Macedonia del Nord era stata presa d’assedio dai tiri dagli azzurri. Con l’esclusione dell’Italia per il secondo mondiale di fila si è tornato a parlare del problema dei troppi stranieri nelle squadre di club italiani, di giovani giocatori italiani che non vengono lanciati nella massima serie italiana e che non riescono poi a competere con i pari età di altre nazioni. Eppure, i numeri dicono altro: gli Under 23 giocano in Italia anche con una certa regolarità, il problema è che sono impiegati soprattutto da squadre che hanno come obiettivo la salvezza o una posizione media di classifica, quindi senza troppe pressioni. Nelle prime 8 squadre del campionato giocano con costanza solo Bastoni, Tonali e Zaniolo, gli unici che si sono confrontati con le pressioni di piazze esigenti come Milano e Roma e hanno affrontato squadre europee di livello grazie alle competizioni internazionali. Il resto gioca nelle squadre della parte medio-bassa della classifica, con il Sassuolo che domina grazie a Scamacca, Raspadori e Frattesi. Per cui forse il problema non è che i giovani italiano non ci sono o non giocano; forse il problema è che non giocano in realtà di una certa caratura nazionale e internazionale.
Photo LiveMedia/Fabrizio Corradetti Rome, Italy, November 12, 2021, FIFA World Cup FIFA World Cup Qatar 2022 qualifiers – Italy vs Switzerland Image shows: Jorginho (Italy) during the FIFA World Cup Qatar 2022 Group C qualification football match between Italy and Switzerland at the Olimpico stadium in Rome on November 12, 2021. LiveMedia – World Copyright
L’incapacità di stimare il talento nella maniera giusta
Allora, se le squadre di medio-bassa classifica sfruttano molto i giovani, perché quelle di alta classifica non guardano in casa di queste società per acquistarli e dargli fiducia? Semplice: costano troppo. Sembra una frase fatta, ma in realtà basta pensare che se giochi bene qualche partita di Serie B, già partono con cifre tra i 10-15 milioni (addirittura il Pisa ne voleva 20 per Lucca, che poi non ha continuato a far bene). A parità di rapporto qualità/prezzo è ovvio che una società, in un mercato competitivo e dove le cifre esorbitanti sono ormai all’ordine del giorno, punti su un profilo straniero che costa meno. Da Pogba in poi, il mercato dei trasferimenti è esploso in una sovrastimazione dei giocatori che ha colpito tutti i campionati: basti pensare che il Napoli comprò un top attaccante internazionale come Higuain per 40 milioni e ora il Sassuolo ne pretende 50 per Scamacca o Raspadori; Cairo un’estate pretese addirittura 100 milioni per Belotti e da lì in poi è iniziato un lento calo l’ex Palermo. Morale della favola? Se prima con 50 milioni potevi comprarti dei giocatori di valore internazionale, ora te ne compri uno su cui scommettere e sperare che non sia un totale fiasco. Il rischio, di fatto, è questo: se, ad esempio, l’Inter compra Scamacca per 50 milioni e non fa bene nella sua stagione nerazzurra, verrà bollato come un acquisto sbagliato che non valeva quei milioni investiti, bruciandosi di fatto la carriera.
La vicenda Tonali: un esempio da cui poter ripartire
Photo LiveMedia/Fabrizio Corradetti Rome, Italy, April 24, 2022, italian soccer Serie A match SS Lazio vs AC Milan Image shows: Sandro Tonali (AC Milan) celebrates after scoring the goal 1-2 during the Italian Football Championship League A 2021/2022 match between SS Lazio vs AC Milan at the Olimpic Stadium in Rome on 24 April 2022. LiveMedia – World Copyright
Il rischio di stroncare una promettente carriera per una valutazione eccessiva, dopo appena una stagione buona nella massima serie italiana, c’è, ma c’è anche chi ha saputo aspettare proteggendo il proprio investimento: è il caso di Sandro Tonali. Il Milan l’ha comprato dal Brescia per una cifra intorno ai 20 milioni di euro totali, compresi prestito e bonus: Tonali non ha brillato nella sua prima stagione in rossonero, ma la società e l’allenatore hanno deciso di puntare su di lui ancora un altro anno, sicuri che i soldi spesi (non tanti se si pensa agli attuali prezzi del mercato) sarebbero stati ripagati. Avevano ragione: lo scudetto del Milan porta la firma di Tonali grazie alla sua corsa e ai suoi gol, alcuni decisivi. Per cui il Milan aveva stimato bene il valore del giocatore, consapevole di star comunque facendo un azzardo e spendendo una cifra elevata per prelevare un giocatore che aveva calcato solo i campi della Serie B fino a quel momento. I giovani ci sono, bisogna dargli spazio e fiducia, ma anche stimarne il valore nel modo giusto, altrimenti si rischia di bruciarli e questo non serve più all’Italia.
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