Repubblica: la Lazio va verso il restyling del Flaminio, agosto mese decisivo
Scrive Calcio e Finanza, entra nel vivo la partita dello stadio Flaminio. La posta in gioco è la riqualificazione dell’impianto in abbandono da più di dieci anni, con la prospettiva di recuperarlo e renderlo la nuova casa della Lazio. Come riporta l’edizione romana de La Repubblica, le riunioni che hanno visto protagonista Claudio Lotito a cavallo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto hanno prodotto un primo documento.
Si tratta di una comunicazione indirizzata a Patrizia Delvecchio, dirigente del dipartimento Sport, in cui il club chiede ufficialmente copia della documentazione sul catino disegnato dai Nervi per le Olimpiadi del 1960. La risposta del Comune, il plico con tutti gli atti sul Flaminio, dovrebbe arrivare entro la fine di agosto. A quel punto sarà Lotito a doversi fare avanti con un progetto per non perdere l’occasione di concretizzare il sogno dei tifosi.
In ballo c’è sempre la proposta avanzata da Cassa depositi e prestiti in collaborazione con l’Istituto per il credito sportivo. I tempi sono stretti: se, dopo questo primo scambio di note formali, non dovesse arrivare un secondo segnale concreto da parte della Lazio, il Campidoglio avvierebbe l’iter con Cdp. A quel punto i biancocelesti perderebbero il diritto di prelazione, la possibilità di mettersi di fatto in prima fila quando l’impianto verrà messo a bando dall’amministrazione capitolina.
Non appena arriverà la risposta del Comune, il club analizzerà la documentazione sullo stadio. I primi colloqui con la Soprintendenza avrebbero prodotto un’apertura sul superamento di parte dei vincoli che fino a questo momento hanno bloccato la riqualificazione dell’impianto. Gli stessi che hanno convinto la Roma ad allontanarsi dall’idea di fare suo il Flaminio con un progetto firmato Renzo Piano.
Lotito però non si dà per vinto e ha già speso decine di migliaia di euro in analisi preliminari. Ha visto il sindaco e i membri della sua giunta. Ha scritto una nota ufficiale al Comune. Ora manca l’ultimo step.