Scrive il Corriere dello Sport, Federico Bernardeschi a Toronto è leader e cannoniere della squadra canadese. Una scelta di vita azzeccata verrebbe da dire e, in fondo, è lo stesso giocatore a confermarlo al network canadese Telelatino, parlando dei primi mesi nella nuova realtà e della Major League Soccer, il campionato americano di soccer a cui partecipa il sodalizio canadese.
Bernardeschi prima tratteggia proprio il suo passaggio dall’Italia al Canada, che ha stupito molti: “C’erano tante squadre con cui ho parlato e varie si sono fatte avanti, ma col Toronto è andata subito in porto. Penso che la la Mls abbia un grande futuro, ci sono progetti in grande, non solo qui a Toronto, ma per l’intero campionato”.
Poi eccolo parlare della Juve e della Fiorentina, i club italiani che gli hanno dato la possibilità di giocare in Serie A e di conquistare anche la Nazionale: “Alla Juve sentivo la pressione ogni giorno, durante i primi sei mesi, l’impatto è stato molto diverso dal mondo da cui venivo, e per me è stato davvero difficile. La Fiorentina? A vent’anni ero titolare in Serie A e ho passato tre buoni anni a Firenze, mi sentivo me stesso. Giocavo e mi divertivo, stavo bene sia fisicamente che mentalmente”.
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