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Marco Di Vaio, non era mai il momento giusto: dal giro per l’Italia all’avventura spagnola

C’è un attaccante che ha vissuto nei primi anni duemila il suo massimo splendore per poi vivere una seconda giovinezza al Bologna: Marco Di Vaio

Fonte foto: guerrin sportivo

C’è un attaccante che ha vissuto nei primi anni duemila il suo massimo splendore per poi vivere una seconda giovinezza al Bologna: Marco Di Vaio. Il romano era una spina nel fianco per molte difese e la sua caratteristica principale era uno spiccato fiuto del gol che lo rendeva un giocatore temuto dalle compagini avversari. In quest’articolo parleremo della carriera di Di Vaio e di tutte le casacche da lui indossate nel corso di questa.

– Sognando la Nord

Marco Di Vaio nasce il 15 luglio 1976 a Roma. Il giocatore, di dichiarata fede bianco-celeste, è appena quattordicenne quando oltrepassa il cancello di Formello per aggregarsi alle giovanili della Lazio e, nel 1993 (dopo tre anni), riceve la tanto attesa chiamata in prima squadra. Di Vaio ha 17 anni e Zoff, l’allenatore dei bianco-celesti, decide di farlo esordire prima in Coppa Uefa e poi in Coppa Italia.

La Lazio di quegli anni, però, aveva giocatori come Signori, Boksic e Casiraghi e per Di Vaio è difficile trovare spazio in modo stabile. Nel 1994 sulla panchina bianco-celeste arriva Zdenek Zeman e le cose vanno leggermente meglio. Di Vaio, infatti, concluderà la stagione con tredici presenze e quattro reti di cui tre in campionato. La stagione seguente però non è quella della sua affermazione. L’attaccante resta alla Lazio solo fino a novembre giocando appena due partite ma segnando lo stesso due gol.

– Il giro per l’Italia di Marco Di Vaio

Nel novembre del 1995 Di Vaio passa in prestito prima al Verona e poi al Bari. Dopo 34 presenze e 4 reti, fa il suo ritorno alla Lazio che lo cede a titolo definitivo alla Salernitana, in Serie B. A Salerno Di Vaio inizia a mettersi in mostra: nella prima stagione vince il titolo di capocannoniere con ventuno gol trascinando la squadra campana in Serie A. L’anno successivo, purtroppo, i granata non riescono a mantenere la categoria nonostante le dodici reti dell’attaccante.

Nell’estate del 1999 passa al Parma rimanendo così in Serie A. In tre anni con i crociati colleziona 125 presenze e 56 reti vincendo, inoltre, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Dopo l’esperienza in Emilia, Marco è pronto per il definitivo salto di qualità: viene acquistato dalla Juventus con cui, però, le cose non vanno come ci si aspettava. Nei due anni a Torino, infatti, Di Vaio non è mai protagonista subendo la forte competitività della rosa bianconera che annovera tra le fila gente come Del Piero, Trezeguet, Miccoli e tanti altri. L’attaccante chiude la sua esperienza juventina con un totale di 28 reti in 85 presenze e nel 2004 decide di passare al Valencia che sborsa undici milioni per il suo cartellino.

– Da Valencia a Bologna

Di Vaio resta in Spagna solamente una stagione e mezza disputando cinquantadue partite e mettendo a segno quindici reti. Nonostante la breve permanenza in terra iberica l’attaccante riesce, nel 2004, a vincere con il Valencia l’unico trofeo europeo della sua carriera: la Supercoppa UEFA.

Nel gennaio 2006 si trasferisce al in Francia, al Monaco dove rimane per un anno senza mai affermarsi con i monegaschi. L’esperienza francese fa sentire all’attaccante la nostalgia di casa e, nel gennaio successivo, Di Vaio decide di tornare in Italia per vestire la maglia del Genoa. Con la squadra ligure gioca due stagioni segnando dodici gol in quarantaquattro presenze nella massima serie.

A 32 anni, quando sembra ormai sul viale del tramonto, riesce a trovare le giuste motivazioni per tentare una nuova esperienza al Bologna. Mai scelta fu più azzeccata. Con i felsinei il romano disputa quattro stagioni ad alto livello segnando gol a raffica (25 in 40 presenze alla prima stagione) e diventando il capitano dei rossoblu.

– Ritiro e nuova esperienza a Bologna

Marco Di Vaio lascia il Bologna nel 2012 per fare un’esperienza all’estero, in Canada. Disputa le ultime tre stagioni da professionista al Montreal Impact e il 3 ottobre 2014 annuncia il ritiro dal calcio giocato chiudendo così la carriera con 697 presenze e 268 gol in squadre di club. Nel gennaio 2015 è nominato Club Manager del Bologna e, a novembre, ottiene il diploma di Direttore Sportivo per poter così iniziare la sua nuova avventura.

Fonte: Agentefantacalcio.it