Di Francesco e il retroscena su Zaniolo: “Gli urlai davanti a tutti, lui reagì, così lo feci esordire con il Real”
Scrive il Corriere dello Sport, l’esordio e il rapporto con Zaniolo, la vittoria in rimonta con il Barcellona e l’esonero alla Roma. Eusebio Di Francesco si racconta sulle pagine di Marca. In una lunga intervista l’ex tecnico dei giallorossi rivive i momenti più significativi della sua avventura nella capitale, iniziando dalla vittoria contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League. “Ci credevo alla rimonta. Pensavo fosse possibile perché, nonostante il 4-1 dell’andata, abbiamo giocato una grande partita. Ho scelto di giocare una partita molto aggressiva. Ora sembra facile dirsi, ma tutti credevano nella rimonta. Ricordo che nel 3-0 di Manolas tutti festeggiavano e io davo indicazioni. Florenzi mi ha guardato e mi ha detto ‘mister, non ci credo’, così ho cercato di mantenere alta la tensione. Gli unici tiri in porta che abbiamo ricevuto sono stati negli ultimi quattro minuti. È stata un’impresa, ma, ridendo, dico sempre che quell’impresa mi ha portato sfortuna. Sembra quasi che io sia stato punito dalla sorte dopo quella gara”.
La stagione successiva Di Francesco fece esordire Zaniolo, giovanissimo, contro il Real Madrid. “La squadra era demotivata e c’era questo ragazzo che migliorava di allenamento in allenamento. Una volta l’ho rimproverato davanti a tutti e ha reagito con una determinazione impressionante. Ho scelto di dargli un premio e dimostrargli la mia fiducia, sentivo che poteva diventare un giocatore importante e l’ho fatto debuttare nella partita più difficile. L’infortunio che ha avuto lo ha ferito, non so né voglio sapere perché è finito alla Roma così, ma sono sicuro che ha ancora tempo per dimostrare il suo valore”. Chiusura dedicata all’addio, arrivato anche a causa di un derby perso. “Sono stato fortunato a vincerne alcuni e la sconfitta nell’ultimo, insieme all’eliminazione con il Porto, ha portato al mio licenziamento. È stato un momento complicato: ho litigato con qualche giocatore, non dirò chi, in modo difficile. Moralmente non mi aiutava, non mi piaceva quello che stava succedendo”.
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