“Quante inca**ature per la Roma. Mio figlio Santiago e la Roma uniche cose reali della mia vita”
Scrive Gazzetta.it, Sabatini è andato avanti toccando le tappe della sua carriera: “All’Inter ho fatto un errore gigantesco: rimanere fuori dall’organico del club. Se sei fuori, non conti niente per i giocatori, per lo staff o per i dirigenti. Avevamo firmato in Cina per la loro squadra cinese e poi ho accolto la richiesta di Zhang per l’Inter, dove però sono rimasto un corpo estraneo. Mi sento di chiedere scusa ai tifosi dell’Inter che meritavano un impegno a 360° da parte mia come quello nei sei anni alla Roma. Il mio più grande errore è stato lasciare l’Inter, dopo aver lasciato 8 mesi prima da Roma in maniera unilaterale”.
Capello è intervenuto dicendo che lo avrebbe avuto come d.s. nella sua Roma e ha acceso i ricordi di Sabatini: “Quando sono arrivato a Roma – è andato avanti il d.s. -, Tempestilli mi diceva che quando c’era Capello anche i parcheggi dei giocatori erano perfetti, mentre adesso guarda che confusione”. Sorrisi e applausi in sala. Sabatini è andato avanti: “Vivo di sentimenti eccessivi: odio Venditti per quanto mi ricorda con le sue canzoni la Roma. La Roma è stata la mia vita: 6 anni di sofferenza, ma anche di godimento e soddisfazioni. Sono stato bene, ma quante incaz… e notti tormentate. Nel mio libro dico che mio figlio Santiago e la Roma sono le uniche cose reali della mia vita perché le ho vissute fino in fondo. Io sono un padre improbabile perché sono diventato padre a 50 anni: vorrei sempre mio figlio in casa accanto a me e invece adesso lui ne ha 18 ed è a giro per l’Italia. Un figlio mio non si poteva chiamare Francesco o Paolo; si doveva chiamare per forza Santiago…”