Arthur è già il faro della Fiorentina: 91% di passaggi riusciti, 100% di contrasti vinti (4/4)
Arthur Melo, un regista puro alla corte di Vincenzo Italiano, arrivato dalla Juventus in prestito. Fortemente voluto dall’ex allenatore dello Spezia, Joe Barone, dg della Fiorentina, durante la presentazione del brasiliano ha proprio detto “Lo seguivamo da tanto, il mister lo ha richiesto esplicitamente”. Inizialmente scettico della destinazione Firenze, è stato così convinto dal mister viola, è stato il calciatore stesso ad accennare quanto avvenuto: “La Fiorentina ha fatto una bella stagione l’anno scorso e quando si è presentata l’occasione di venire qua sono stato felice, sapevo cosa avrei trovato. Poi mi ha chiamato il mister, dopo che ho parlato con lui ero sicuro al 100% che questo sarebbe stato il posto giusto. Abbiamo parlato tanto, lui è stato bravissimo con me e ora posso imparare con lui”.
Arthur, qualità indiscutibili: la vera incognita è la sua tenuta fisica
Dall’eccezionale prestazione contro il Genoa, al suo debutto in maglia viola in Serie A, Arthur sembra aver già assunto molti dei concetti del rapido gioco di Italiano. Uno del suo calibro gioca ad uno, massimo due tocchi, trovandosi a meraviglia con un altro meraviglioso giocatore come Jack Bonaventura. Tanti scambi, anche nello stretto, così da eludere l’intervento degli avversari. Diversi i palloni intercettati a Marassi dal calciatore. Sembra essersi già adatto nel migliore dei modi il calciatore di proprietà della Juventus, l’anno scorso in prestito al Liverpool e a lungo bloccato da infortuni. La vera incognita è proprio questa, la sua tenuta fisica, sulla qualità non c’è discussione che tenga. Altrimenti, non avrebbe giocato nel Barça.
Al debutto con la Fiorentina in Serie A 91 tocchi (tutti i palloni sono passati dai suoi piedi), 5 i palloni recuperati. E quella frecciata di Pradè alla Juve…
Contro il Genoa, Arthur ha giocato 90’, 91% di passaggi riusciti (68/75), 91 i tocchi durante il match, 100% di precisione nei passaggi lunghi (9/9), 100% di successo nei contrasti (4/4), 5 i palloni recuperati. 80% di 1vs1 vinti (8/10).
Pradè non ha perso l’occasione per lanciare una forte stoccata al passato del brasiliano: “Arthur è stato come un cane tenuto in gabbia per un periodo di tempo, l’abbiamo riaperta ed è diventato quasi pazzo, aveva una grandissima voglia di giocare”.
Arthur si è trasformato nel faro della Fiorentina e non sta facendo sentire l’assenza di Sofyan Amrabat, ormai in uscita dai viola. Con il brasiliano al centro, la squadra di Italiano sembra girare a meraviglia. E questo poi, è solo l’inizio.