La nuova giovinezza di Candreva: Salerno si gode il suo “Mast’Antonio”

Fonte foto: profilo instagram Salernitana

Nel dialetto napoletano ‘o masto è il maestro d’arte, il capo, colui che eccelle nel proprio lavoro. Una definizione perfetta per Antonio Candreva, divenuto per tutti i salernitani “Mast’Antonio”. A Salerno, Candreva sta dimostrando che l’età è solo un numero. La carta d’identità dice 36 anni, ma quando veste la maglia granata sembra averne almeno una decina in meno. Corre per tutto il campo, smista palloni, dà una mano in difesa, istruisce i compagni, segna gol pesanti e spettacolari. Come quelli segnati ieri pomeriggio all’Olimpico, uno dei suoi terreni di caccia preferiti, contro la Roma. Prima avvia e finalizza l’azione dell’1-1 con un destro secco, poi controlla un traversone spostandosi il pallone sul sinistro lasciando partire un bolide che non lascia speranze a Rui Patricio, per la gioia incontenibile dei migliaia di salernitani stipati nel settore ospiti. E che dire del gioiello messo a segno tre mesi fa nello stesso stadio contro lo stesso avversario? Lancio di Lassana Coulibaly e tocco d’esterno al volo e in volo. A questi si aggiungono il pallonetto alla Lazio (ancora incredibilmente all’Olimpico), il tiro-cross all’ultimo secondo contro l’Inter, il gol-salvezza all’Atalanta sempre allo scadere e la punizione all’Udinese all’Arechi, tutti segnati nello scorso torneo. Candreva è divenuto così l’idolo del pubblico di Salerno, zittendo anche coloro che al momento del suo acquisto nell’agosto 2022 lo definivano troppo vecchio e pronto a godersi la pensione nella splendida Costiera Amalfitana.

Nella prima parte della stagione scorsa, Davide Nicola preferiva schierarlo sulla fascia destra da dove far partire cross forti e tesi. Un ruolo che Candreva aveva già ricoperto all’Inter e in Nazionale con alterne fortune. L’avvento di Paulo Sousa ha rappresentato la svolta per il trequartista romano. Il tecnico portoghese lo ha spostato alle spalle dell’unica punta, una posizione più centrale che gli ha permesso di diventare molto più pericoloso in zona gol. Infatti, da quel momento Candreva è esploso in fase realizzativa. Giocare da trequartista centrale non è una novità per Candreva, in quanto lo ha già fatto sia alla Lazio sia nella Sampdoria di D’Aversa, facendo spesso la differenza sia per numero di gol sia per numero di assist.

In questo inizio di 2023-24, Candreva è il solo marcatore ufficiale della Salernitana. In Coppa Italia ha deciso la sfida contro la Ternana con una precisa punizione rasoterra. In quel gol, per le movenze e la fascia di capitano al braccio, è sembrato di rivedere Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano di Roma e Salernitana, anch’egli romano e specialista di punizioni. Ieri, nell’esordio in campionato, si è preso la scena facendo sognare i tifosi granata. Intanto Paulo Sousa se lo coccola: “Candreva ha fatto un bellissimo gol, avere questi giocatori è importante. E’ un ragazzo straordinario. Alla fine ha fatto una corsa di quaranta metri per difendere nella nostra area. Vedo un ragazzo entusiasta perché è motivato. Il ruolo che ha all’interno dello spogliatoio e le dinamiche lo rendono felice. Mi auguro che sia felice per tanto tempo, soprattutto fino alla fine della stagione”, ha detto al termine della sfida dell’Olimpico. Candreva sta vivendo una nuova giovinezza a Salerno, dove ha di fatto raccolto l’eredità di Ribery nel ruolo di trascinatore dotato di classe ed esperienza. “Mast’Antonio” non ha intenzione di fermarsi e intanto i salernitani sognano.