I primi giorni di campionato non sembrano premiare le scelte di mercato della Roma. Se, infatti, la compravendita aveva un che di oculato, il risultato ad oggi non è affatto positivo. I risultati sono una posizione in classifica da new entry, di quelle da poco promosse in Serie A. Eppure, la scelta di giocatori in sé molto forti, tra cui Lukaku, avrebbe dovuto spingere in una direzione opposta. Mourinho, adesso, che cosa potrà fare per risollevarsi? La sfida è ancora all’inizio, ma partire con 1 punto dopo tre partite non aiuta. E c’è chi scommette, grazie anche a delle offerte di benvenuto, che la Roma non possa più farcela, perché con questa squadra sembra essere pronta a perdere.
Dalle prime giornate di campionato la Roma non ha giocato al suo massimo. Essere diciottesimi in classifica vuol dire non essere riusciti a creare un lavoro di squadra su chi, però, ha grande stima a livello europeo, se non globale. Forse, uno dei grandi handicap è stato affidarsi solo ai grandi nomi. Quelli acquistati in un mercato che la mostravano come la squadra più forte. Il giochetto psicologico del timore potenziale non ha funzionato. Anche perché i nuovi acquisti si sono presto infortunati. Mentre Lukaku ha diversi impegni con la nazionale belga. Una bella magagna per Mou, che non può contare su questi quattro nuovi arrivi. E adesso c’è da rivedere tutta la strategia, perché questa orami non funziona certamente più.
Che le cose si mettessero sugli attenti, se non proprio male, si era visto dalla prima giornata di campionato. Che la Roma pareggiasse con la Salernitana sembrava quasi impossibile e, invece, è successo. Non è bastato il primo gol di Belotti a mettere in confusione Candreva, che ne ha piantati ben due nella porta della Roma. A quel punto la rincorsa per il pareggio era scontata e, fortunatamente, Belotti è riuscito a fare di nuovo rete. Ma si tratta quasi più di fortuna che di altro. Un pareggio che, probabilmente, ha mostrato la confusione tutta interna alla Roma.
La volta successiva è stata la sconfitta con il Verona, ancora più cocente, della Salernitana. Un 2 a 1 che mette in discussione un po’ tutto, soprattutto perché la Roma sembra incapace di sfondare, dato che ha ottenuto un possesso della palla del 72% e una precisione dei passaggi che è stata dichiarata dell’86%. Non basta e forse il motivo è tutto interno all’attacco. Una strategia, quella di Mourinho, da rivedere nel brevissimo periodo. Perché ora che Aouar è infortunato le teste capaci di assist decisi sono poche. E avrebbero bisogno di più determinazione.
Seppur interessante, l’acquisto di alcuni calciatori è stato miope. Sances, che proviene dal Paris Saint Germain è in prestito, con la possibilità di riscatto a 15 milioni, ma che diventa obbligo se gioca oltre il 60% delle partite. La società non deve temere, per il momento ha giocato una partita, messo KO al secondo allenamento, tanto da non essere entrato in campo né con il Verona né con il Milan.
Anche il centrocampista Houssem Aouar, dopo un bell’assist con il Verona, si è fatto male nella partita contro i rossoneri. E ora è fermo e potrebbe esserlo anche contro l’Empoli. Sardar Azmoun, anche lui in prestito, ma dal Bayer Leverkusen, è arrivato infortunato e per ora non è potuto scendere in campo e mostrare le sue doti.
Grande, invece, l’interesse su Lukaku. Anche lui in prestito, questa volta dal Chelsea. Impegnato, però, con la nazionale belga. Mou lo ha tenuto in panchina fino agli ultimi venti minuti contro il Milan, forse sarebbe stato meglio inserirlo fin da subito per cercare di smuovere un po’ le carte e tentare, almeno, di entrare in vantaggio.
Non da meno sono i difensori Rasmus Kristensen e Diego Llorente, entrambi provenienti e in prestito dal Leeds. Tuttavia, anche in questo caso, è stato facile anche per due squadre minori come il Verona e la Salernitana, sorpassare il muro ed entrare in area di tiro. Come dicevamo prima, è ora di cambiare strategia e creare più sinergia. Altrimenti la Roma continuerà a perdere. È un dato di fatto.
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In tanti hanno detto che questa brutta partenza è dovuta questa volta a una scelta strategica: quella di puntare sull’Europa League. Eppure, ottenere un solo punto in tre partite non è un grande riscontro e non lo è neanche per la serenità della squadra. Certo, non sarà lo stesso stile di gioco contro le migliori squadre europee. Tuttavia, la sfida contro il Milan ha presentato una squadra debole in ogni caso.
La Champions, quindi, può essere un buon momento di riscatto, ma tentare di salire un po’ oltre la diciottesima posizione potrebbe giovare a tutta la squadra. Anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. Perché per adesso la strategia di Mou sembra incomprensibile.
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