Nel giorno di Napoli-Real Madrid, la grande sfida di Champions che attende stasera la squadra di Rudi Garcia, è uno dei tanti protagonisti attesi a parlare dei temi della stagione azzurra: “Pallone d’Oro? Sogno di vincerlo un giorno – sottolinea infatti Khvicha Kvaratskhelia nell’intervista ad As – come sognano tutti. Sono cresciuto guardando il Real Madrid in tv e ora è il mio rivale in campo e anche nel nostro stadio. Impossibile non essere felici di una serata così. Il Napoli rispetta tutti ma non ha paura di nessuno. Vogliamo vincere”.
Tre mesi senza segnare. “Come calciatore, sai che non puoi sempre essere all’altezza di ciò che ti viene chiesto. Devi essere consapevole che momenti come questo ti toccano e servono a migliorare il tuo gioco. Non mi interessano le critiche: mi interessa solo aiutare la squadra, non importa se è con un gol o un assist. Certo, mi è mancata la sensazione che si prova quando si segna un gol”.
Il cambio in panchina tra Spalletti e Garcia. “Prima di tutto devo ringraziare Spalletti: ha creduto in me e ha fatto esplodere il mio potenziale. Non avrò mai abbastanza parole per esprimere la mia gratitudine. Parliamo di tanto in tanto e lui continua a sostenerci. Rudi è un grande allenatore, stiamo migliorando a poco a poco per imparare la sua tattica e la sua visione. Sono sicuro che arriveremo presto alla nostra versione migliore. Siamo un gruppo disponibile e desideroso di seguire le idee del mister”
Lo scudetto vinto. “La gente ha festeggiato per mesi, ma mi sono reso conto di quanto fosse bello quello che avevamo ottenuto dopo la vittoria contro la Juve ad aprile. Ritornammo a Napoli e l’autostrada era bloccata dai tifosi, non potevo crederci. Siamo saliti sul tetto dell’autobus e abbiamo festeggiato con loro. Ho indossato un cappello con lo scudetto, lo conservo ancora con affetto”.
Osimhen visto a Kvicha. “Victor è un ragazzo speciale, come si vede in campo: è sempre disponibile a dare una mano, in campo e fuori”.
I tifosi del Napoli. “Sento l’amore di queste persone ogni volta che metto piede fuori casa e non potrei essere più grato. Senza di loro, non saremmo arrivati così lontano. Sentirsi così avvolti ti dà un’energia diversa. La cosa bella è che non importa lo stadio o la città in cui andiamo, c’è sempre un napoletano sorridente pronto a darti affetto”.
Fonte: TMW
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