Due gol, grande intensità e un pareggio che tutto sommato accontenta tutti al Via del Mare. La sfida tra Lecce e Sassuolo finisce 1-1: Berardi sblocca dal dischetto, Krstovic firma il suo quarto centro in campionato.
D’Aversa ritrova Rafia a centrocampo e schiera il tridente classico, formato da Strefezza, Krstovic e Almqvist. Dionisi risponde con il 4-2-3-1: Toljan alza bandiera bianca, a destra c’è Pedersen, con Racic a centrocampo e Castillejo sulla trequarti.
Il Lecce approccia meglio la sfida e mette grande pressione al Sassuolo nei primi 15′: la squadra salentina aggredisce gli avversari e crea un paio di situazioni pericolose, con gli attaccanti subito nel vivo della manovra e Rafia sempre pronto a inserirsi. Il centrocampo giallorosso sembra essere padrone sul piano fisico e tecnico, mentre i neroverdi fanno un po’ di fatica a guadagnare metri.
Dopo il difficile inizio, però, i ragazzi di Dionisi prendono coraggio e cominciano ad alzare il baricentro grazie alle giocate di Castillejo, Racic e Vina, mentre Pinamonti sembra un po’ troppo isolato. Alla prima occasione, gli emiliani sbloccano il risultato: sugli sviluppi di un corner calciato dalla sinistra, Baschirotto tocca con il braccio; Sacchi concede il rigore, confermato da un lunghissimo check con il VAR e trasformato con freddezza da Berardi.
Il Lecce torna a premere con grande intensità nei minuti finali della prima frazione, quando Consigli – già decisivo in apertura su Strefezza – è miracoloso sulle conclusioni ravvicinate di Gendrey e Almqvist. Il gol dell’1-1 è però solo rimandato e arriva a inizio ripresa: Pedersen sbaglia il fuorigioco, Krstovic quasi non ci crede e non sbaglia a tu per tu con Consigli.
Raggiunto il meritato pareggio, la squadra di casa sembra avere l’inerzia del match dalla sua parte ma il pericolo pubblico numero uno è sempre Berardi, che viene murato in più di una circostanza. Entrambe le formazioni dimostrano di voler conquistare i tre punti anche se i ritmi, con il passare dei minuti, inevitabilmente si abbassano. Tanti scontri, diverse interruzioni e gioco molto spezzettato; i cambi (entrano Oudin, Piccoli e Sansone da una parte, Defrel e Bajrami dall’altra) non danno la scossa, il punteggio non cambia più.
Fonte: Tuttomercatoweb
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