Italiano boccia ancora le due punte, e perde punti preziosi. Quarta meglio da attaccante, Arthur non perde un pallone
ROMA-FIORENTINA 1-1, le pagelle di Stefano Borgi
TERRACCIANO: 6 incolpevole sulla testata vincente di Lukaku. Coraggioso nella ripresa in uscita, aiutato da Duncan. Poi niente altro.
KAYODE: 5,5 qualche patema su Zalewski, provoca l’espulsione dello stesso. Perònon è lo stesso Kayode. (dall’81’ LOPEZ): S.V.
QUARTA: 7 sul gol di Lukaku era lui ad essere il più vicino al colored belga. Come spesso gli capita le cose migliori le fa davanti, vedi la spizzata vincente del 66′ ed il quasi gol (miracolo di Rui Patricio) dell’82’… da centravanti vero.
RANIERI: 6,5 preciso sull’anticipo e nel tackle, è il migliore dei difensori viola.
BIRAGHI: 6 il gol nasce dalla sua parte, abbandonato dal centrocampo che non filtra. Il solito piede buono sui calci piazzati. Sufficiente, senza esagerare.
ARTHUR: 6,5 non sbaglia un passaggio neppure sotto tortura. Con le sue giravolte disorienta il centrocampo avversario, peccato che davanti non ci sia la stessa qualità.
DUNCAN: 6,5 al 53′ salva un gol praticamente fatto. Ma non solo… la solita partita di spessore tra quantità e qualità.
IKONÈ: 5,5 il solito confusionario, a fine primo tempo non vede Bonaventura solo soletto davanti a Rui Patricio. Nel secondo sembra più dentro al gioco (assiste la traversa di Bonaventura) ma è poca roba. (dal 71′ GONZALEZ): S.V.
BONAVENTURA: 6 nel recupero del primo tempo “ciabatta” un destro non da lui, per di più in superiorità numerica. Poi la traversa del 63′, a sigillare una partita appena sufficiente. (dal 77′ SOTTIL): S.V.
KOUAME: 6,5 un primo tempo di niente. Nella ripresa trova l’assist vincente per il pareggio di Quarta e provoca l’espulsione di Lukaku. Ampia sufficienza.
N’ZOLA: 6 al 17′ manca di cattiveria e grazia cosi Rui Patricio. Qualche passo avanti sul piano della mobilità e della protezione della palla. Gli regaliamo un sei d’incoraggiamento.
All. ITALIANO: 5,5 apprezziamo i cambi di modulo nel finale, ma Beltran in panchina è duro da digerire. Ed un’altra occasione persa.