Chi su chi giù

Fiorentina, c’è un problema seconde linee. La coppia Beltran-N’Zola da riproporre. Mai più con quella maglia al Franchi

Parliamo dalle cose concrete: tre punti sottratti, diciamo pure rubati (sportivamente parlando) al Verona

Fonte foto: profilo instagram Fiorentina

di Stefano Borgi

Parliamo dalle cose concrete: tre punti sottratti, diciamo pure rubati (sportivamente parlando) al Verona. Un portiere, Pietro Terracciano (Christensen contro il Parma non era stato da meno) diventato decisivo: se merito di una raggiunta maturità o del lavoro del nuovo preparatore Savorani, lo scopriremo solo giocando. La classifica da Champions che, sommata ai traguardi già ottenuti come i quarti di coppa Italia ed i sedicesimi di Conference League, conferiscono alla stagione (ad appena un terzo del suo cammino) un alone di positività… se non di esaltazione e trionfalismo. Infine le prestazioni di alcuni calciatori, segnatamente le seconde linee: Quarta (alternativa relativa ma non un titolare fisso), Maxime Lopez, Mandragora, Ikonè, Kouame, Barak (per non dire di Brekalo oggi rimasto in panchina…) a dir poco insufficiente. Anzi, deficitario. Fino a qui parliamo di realtà, di cose accadute. Poi ci sono le cose ipotetiche, le domande sul perché ed il percome di certe performance. Eh già perche non parliamo di valore assoluto (in alcuni casi anche, ma non in tutti) bensì di rendimento, di motivazione. Prendiamo Maxime Lopez: viene dal Sassuolo dove era un leader, lo abbiamo visto in maglia neroverde impostare, recuperare, concludere… incidere. A Firenze niente di tutto questo. A Firenze il francesino è in prestito (con diritto ma non con obbligo di riscatto), ha davanti un mostro sacro come Arthur, sa che resterà per sempre una riserva,  una seconda linea. Idem con patate per Mandragora chiuso da un ottimo Duncan. E poi Brekalo, decisivo col toro, timido ed impacciato con la Fiorentina, Barak senza un ruolo definito surclassato da Bonaventura. E potremmo continuare… Solo così si spiega (oltre alla maglia, ma di questo ne parleremo dopo) un primo tempo semplicemente vergognoso, chiuso sullo 0-0 solo grazie a San Pietro ed alla dabbenaggine degli avanti scaligeri. Firenze e la Fiorentina non meritano spettacoli di questo tipo, specie da parte di professionisti privilegiati, acclamati e strapagati. Per questo attendiamo con ansia il mercato di gennaio, dopo Monza e Torino, che ci deve dare risposte: oltre ad un esterno che sostituisca Nico (difficile che arrivi, ma dobbiamo chiederlo e scriverlo) ed un terzino destro per dar respiro a Kayode, servono come il pane due centrocampisti che possano surrogare Arthur e Duncan. E si sa, le grandi squadre (ma anche quelle medie che però ambiscono al quarto posto) si costruiscono a centrocampo. Quindi a buon intenditor poche parole, anche perché dopo il 2016 sarebbe un delitto sprecare un’altra occasione.

Abbiamo visto finalmente insieme Beltran e N’Zola, complice la mancanza di Nico Gonzalez. Finalmente le due punte, qualcuno dirà… no, niente di più sbagliato: sarebbero state due punte con in campo Bonaventura, ma senza Jack e con l’argentino retrocesso tra le linee, il modulo è rimasto invariato e l’esperimento del doppio attaccante… a farsi benedire. Per questo diciamo che la coppia Beltran-N’Zola va riproposta, però in modo diverso: in un 4-4-2, un 4-3-1-2, un 3-5-2, un albero di Natale con Beltran esterno sx portato dentro al campo, con licenza di concludere. Certo non schierata e buttata via, quasi a dimostrare che era un errore, come nell’orrendo primo tempo di oggi. 

La conclusione è sulla quarta maglia usata oggi al Franchi. Si, proprio quella senza un briciolo di viola e con un barattolo di amarena rovesciato sul tessuto. Siamo sinceri… non si poteva guardare. Ma non solo: avevamo spesso sbeffeggiato squadre come Milan, Juve, Inter, Napoli, piegarsi al Dio quattrino, alle leggi del marketing, che avevano osato (soprattutto in casa), tradire il senso di appartenenza che trasferiscono le maglie storiche originali. E invece oggi ci siamo cascati anche noi. E andiamo anche oltre: chi vi dice che quel primo tempo non sia stato frutto dell’anonimato di quelle magliette? Ma lo sanno i dirigenti viola che un errore fatto con la maglia viola è ben diverso da uno fatto con un’altra maglia? Qualcuno al Viola Park si è reso conto dello scempio che oggi è stato perpetrato? Dell’offesa rivolta a chi la storia viola l’ha costruita, realizzata, valorizzata? Quindi, vanno bene (diciamo) le seconde, terze, quarte maglie in trasferta, ma al Franchi, davanti ai tifosi, davanti alla città, davanti alla curva Fiesole… MAI PIU!!! 

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