Roma, De Rossi: “Me la giocherò fino alla morte per restare qui! Obiettivo arrivare tra le prime quattro”

Inizia ufficialmente la nuova avventura di Daniele De Rossi alla Roma non più da giocatore ma bensì da allenatore, arrivato appena pochi giorni fa dopo il ribaltone improvviso che ha portato all’esonero di Josè Mourinho.

Ha parlato Daniele De Rossi nella sua prima conferenza stampa da allenatore della Roma alla vigilia della partita contro l’Hellas Verona, queste le sue parole.

Inizia dal suo amico fraterno Francesco Totti: “Ci siamo sentiti, mi ha mandato il messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato felicità e stupore”.

Prosegue parlando se questo era il momento giusto per poter allenare la Roma: “Era il momento giusto per rifiutare la Roma? Non si rifiuta la Roma, come accaduto a Pirlo anni fa, quando accettò la Juve. Ci sono uomini che rifiutano, altri che si buttano dentro. Non è solo una questione di nostalgia del passato, avrei detto di no solo se avessi pensato che la squadra è scarsa, non vado a fare brutte figure. Io penso la squadra sia forte“.

De Rossi fissa poi l’obiettivo per il campionato :”Sarei contento se a fine stagione fossimo tra le prime 4 della classifica. E’ un obiettivo da puntare, non facile ma possibile”.

L’allenatore giallorosso parla del suo calcio e se adotterà la difesa a 3 o a 4 :”Dire il mio calcio mi fa venire i brividi e l’ho sentito dire anche da allenatori che stimo. A parte da Guardiola, De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come giocano la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Questa squadra gioca però da anni a tre, ora vediamo, si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro tramite alcune rotazioni, vediamo. Magari cambieremo durante la partita o a seconda dell’avversario”.

Il suo rapporto coi Friedkin e cosa gli hanno detto per l’inizio di questa avventura:” Dan e Ryan Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza. Ho detto che avrei firmato la cifra che avrebbero scritto, ma ho chiesto solo un bonus sulla Champions. Europa League? Non ci sono rinnovi, non c’è niente. Voglio giocarmi le mie carte. Ho chiesto solo di trattarmi di allenatore, non da leggenda o ex bandiera e su questo erano d’accordo. Poi sanno che io dal primo secondo in cui l’ho sentiti io me la giocherò per rimanerci. Penso siano soddisfatti di questo. Voglio meritarmi conferma sul campo”.

Le sue aspettative per il primo giorno del suo ritorno a Roma e se si è sentito allenatore appena entrato nello spogliatoio:” Uno non la sogna certamente così, sostituire l’allenatore più titolato della storia. Mi aspettavo un process più graduale ma è piena la storia di traghettatori presi per poco tempo e che poi sono rimasti. Ultimo in ordine di tempo, Palladino. Me la immaginavo certamente diversa. Mi sento comunque allenatore, più in campo che nello spogliatoio, non si toglie il rapporto di confidenza con molti giocatori. Chiaro che voglio bene a Pellegrini, Cristante etc ma si può avere rispetto dei ruoli pur essendo amici. Quando entriamo in campo, lì mi sono sentito allenatore. Loro mi guardano, mi ascoltano, mi seguono, mi sembra che gradiscano ciò che sentono. ora vediamo se ciò porterà a fare punti”.

Il rapporto con Mourinho e la separazione con la Roma: “Gli ho mandato un messaggio, lui mi scrisse quando accettai la SPAL, era un gesto dovuto e giusto il mio. Non mi posso concentrare su altre cose ora, devo concentrarmi sulla Roma perché in questi giorni ho dovuto fare anche tante altre cose, le divise, il contratto, altre cose non di calcio. Non vedo l’ora di poter pensare solo al calcio“.

I problemi della Roma cosa migliorare e quali giocatori lo hanno stupito:” Qualche problema l’ho riscontrato guardando le partite. La Roma non giocava male, giocava alcune partite male, altre bene. La Roma ha avuto alternanze in campo. Qualche idea ce la stiamo facendo, ovviamente non posso dirvela qui, sarebbe irrispettoso. I giocatori sono forti, lo sapevo, e dal vivo rimani impressionato. Sono stato abituato a giocare con giocatori forti. Sono rimasto stupito da Pisilli, è un giovane, un ragazzo, un bambino ma mi ha impressionato”.

Infine sulla partita con il Verona, cosa non sottovalutare: “Squadra solida, ha mantenuto la barra dritta quando lì si parlava di altro, mercato, cessioni, casini societari. Hanno giocatori di fisicità, un gioco definito e riconoscibile, sanno fare bene. L’emozione dell’esordio non ci deve fare scherzi. Ci potrebbe essere un po’ di malumore, anche se spero di no”.

Fonte: TMW

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Mattia Ruggieri

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