Caos UEFA, Boban si dimette: “Non posso essere complice di Ceferin, ci sono delle regole”
Zvonimir Boban si è dimesso dalla UEFA. Non è più l’Head of Football e il suo addio, a pochi giorni dal 48° Congresso, che si terrà l’8 febbraio a Parigi, arriva per causa di Aleksander Ceferin.
L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale croata, in carica dal 2021 dopo aver lavorato in precedenza con Gianni Infantino alla FIFA, ha criticato il presidente della UEFA perché vorrebbe votare un emendamento che gli permetterebbe di candidarsi per un nuovo mandato (secondo la normativa vigente, avrebbe dovuto essere l’ultimo): “Anche se ho espresso la mia totale disapprovazione, il presidente della UEFA ritiene che non vi siano ostacoli legali ai cambiamenti che propone, né alcun problema etico o morale, e desidera portare fino in fondo il suo piano per promuovere le sue aspirazioni personali”, ha detto a L’Equipe.
“Ironicamente, è stato lui a presentare e incarnare le riforme nel 2017, per evitare questo possibilità. Queste regole sono state introdotte proprio per proteggere la UEFA dal malgoverno e dal vecchio sistema. Che egli volti le spalle a questi valori sfugge ad ogni comprensione. Essere complice di tutto ciò andrebbe contro tutti i principi e i valori che ho sempre difeso. Non voglio essere un eroe, soprattutto perché non sono l’unico a pensarla così, ma è con infinito rammarico, e con il cuore pesante, che mi rendo conto che non ho altra scelta che lasciare la UEFA”.
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