Italia, Spalletti: “Niente teste di ca**o qui. Le Playstation a casa, glielo invento io un giochino. Gli do i compiti”
Scrive Sportmediaset, Luciano Spalletti ha le idee chiare su quello che sarà l’obiettivo dell’Italia ai prossimi Europei: vincere. A una manciata di mesi dalla rassegna continentale che vede gli Azzurri campioni in carica, il ct subentrato a Mancini lancia anche un avvertimento ai suoi giocatori. “Io ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l’Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare”, ha detto.
“Non si vince con calciatori che giocano bene solo per 20′ ma con quelli che fanno tante cose per 90′. E che sono dentro la partita anche se entrano dalla panchina o se sono in tribuna. Per questo dobbiamo scegliere ragazzi propositivi, affidabili, con entusiasmo. Chi non ha queste caratteristiche può stare a casa, non ci serve. Voglio un gruppo sano e lasciare un’orma in questi tre anni, poi posso anche smettere. Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l’Italia a fare ancora l’allenatore”, ha aggiunto alla Gazzetta.
Poi ecco il divieto: “Alcuni giocatori devono aver creduto che Spalletti abbaia e poi non ha i dentini, invece si sbagliano e ora ci sono delle cose che vanno messe in chiaro. Da qui in avanti le Playstation le lasciano a casa e non le portano più. Glielo invento io un giochino a cui pensare per distrarsi la notte. Vengono da me e gli do i compiti da fare la sera se non sono bastati quelli di giorno. Perché in Nazionale si sta sul pezzo, concentrati, non si cazzeggia. Ripeto lo slogan degli All Blacks, “Niente teste di ca… qui”.