Ferrieri Caputi: “Parità di genere tra gli arbitri? Io la sento. Certo sono ancora in minoranza”

Maria Sole Ferrieri Caputi, arbitro che in questa stagione ha diretto 6 partite di Serie A e 6 di Serie B, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in cui ha parlato del suo percorso, degli ostacoli che ha dovuto superare e dei pregiudizi sulle donne arbitro che stanno cadendo.

Cosa ricorda di quel 2 ottobre a Reggio Emilia?
“Un momento emozionante, dal riscaldamento al dopo partita, le due squadre (Sassuolo e Salernitana, ndr) eccezionali. Mi hanno regalato una maglia con su scritto il mio nome, firmata dai giocatori. Sentivo il pubblico, quel giorno erano solo apprezzamenti. Poi, non è sempre così. E’ stata una giornata particolare, una festa”.

Una festa per il fatto che ad arbitrare fosse una donna, la prima in A?
“Forse erano tutti consapevoli di far parte di qualcosa di storico, che aspettavamo con gioia”.

In fondo lei ha fatto storia.
“In Italia ci siamo messi al passo. La mia emozione è la stessa di qualsiasi altro che ha fatto il mio passo, uomo o donna. La risonanza mediatica poi, ha resto tutto speciale. Io rappresento un percorso di ragazze che mi hanno preceduto: se sono qui è anche per loro”.

Parità di genere: la donna è ancora un’eccezione nel mondo del calcio?
“Io la sento questa parità: ho le stesse opportunità e gli oneri dei miei colleghi, le mia capacità sono adeguate. Anche nei numeri siamo cresciute, nella nostra associazione ci sono circa duemila ragazze. Certo, sono ancora in minoranza rispetto agli uomini, e solo aumentando la base si potrà fare un confronto vero. Al momento le ragazze hanno le possibilità di raggiungere i loro sogni e questo conta”.

La donna arbitro ha reso il mondo del calcio più “simpatico”?
“Alla fine dipende sempre dalle decisioni che si prendono. Non ci dobbiamo preoccupare di piacere o di far contento qualcuno. Ci sono dei parametri e noi possiamo decidere in base a quelli”.

Si arriverà alla normalità?
“Non so dire quando, ma penso di sì. Le nuove generazioni sono più aperte”.

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