Lazio, Tudor si presenta: “Qui per portare novità. Quello che conta è vincere, non divertire”
Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor come nuovo tecnico della Lazio, dopo l’addio di Maurizio Sarri. Il neo allenatore ha parlato dell’inizio di questa sua nuova avventura, dei motivi che lo hanno spinto ad accettare di raccogliere l’eredità di Sarri e degli obiettivi personali e di squadra che intende raggiungere: “Ho trovato solo mezza squadra perché tanti sono in nazionale, ma mi ha lasciato comunque una buona impressione. Il gruppo è fatto di bravi ragazzi, disposti a lavorare. Qui a Formello c’à una cultura del lavoro e va comunque fatto un plauso all’allenatore precedente, che ha lasciato una grande predisposizione nei ragazzi, che sanno che si può e si deve fare meglio di quanto fatto finora. Ogni allenatore porta qualcosa di suo, mantenendo le cose che piacciono e inserendo delle novità. La Lazio è una squadra importante e pochi al mondo potrebbero dire di no. Qui l’allenatore è inteso come una figura importante, fondamentale per il progetto tecnico non solo a parole, ma anche con i fatti. Qui si può lavorare bene“.
Il nuovo tecnico biancoceleste ha poi proseguito commentando il contratto fino a giugno 2025: “Per me il contratto non ha importanza, io posso andare a casa domani… C’è la fiducia, sono felice di essere qui e devo pensare al presente. Bisogna provare a dare tutto alla squadra. A me piace vincere, non è che mi devo divertire. Certo, se guardo una partita e dopo 10 minuti mi sto annoiando, cambio canale. Non bisogna rinunciare a nulla però, perchè non si vince per caso“.
Infine una chiosa sulle ragioni che l’hanno indotto ad accettare l’incarico: “La Lazio è una squadra importante, si accetta perché è la Lazio. Già dall’esterno, avevo l’impressione che il tecnico fosse importante per il progetto che si ha in mente. Non voglio parlare dei singoli, preferisco prima valutare ciascuno. Scelgo in base a quello che vedo sul campo. Nella palestra c’è una scritta che mi rappresenta tanto perché è la voglia che c’è nel prepararsi alla vittoria che porta a vincere le partite”.
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