Editoriali

Obiettivo coppe sempre più dichiarato. La scelta (giusta e condivisa) di Italiano

Photo LiveMedia/Lisa Guglielmi Florence, Italy, October 27, 2022, UEFA Conference League football match ACF Fiorentina vs Istanbul Basaksehir FK Image shows: Vincenzo Italiano (Head Coach of ACF Fiorentina) LiveMedia – World Copyright

di Stefano Borgi

Per buttare giù queste quattro righe abbiamo aspettato il risultato dell’Atalanta contro il Verona: un 2-2 casalingo dopo essere stati in vantaggio per 2-0. Nessuna sorpresa da parte nostra, né per il risultato né per l’atteggiamento in campo. Raramente abbiamo visto un’Atalanta così poco aggressiva, poco attenta, poco cattiva in marcatura, sui rimpalli, sui palloni vaganti… così poco. Insomma… una squadra, quella di Gasperini, mentalmente e fisicamente proiettata alla partita di giovedì prossimo. Pur partendo, badate bene, da un congruo vantaggio di 3-0 sul Liverpool. Idem dicasi per le altre due protagoniste italo-europee, il Milan e la Roma: i rossoneri impattano a Sassuolo (penultimi in classifica) rischiando di perdere, i giallorossi pareggiano ad Udine rinunciando di buon grado (eufemismo) agli ultimi venti minuti di partita. Questo per dire cosa? Che la prova della Fiorentina, lenta, statica, a tratti persino indolente, non ci ha meravigliato, né deluso. Anzi, riteniamo la scelta di Italiano di privilegiare le coppe (la Fiorentina, come l’Atalanta, ne deve giocare due) giusta, razionale e… condivisa. Visto l’atteggiamento collettivo e complessivo di cui sopra. Come dice il saggio? Vincere aiuta a vincere, è vero, ma pareggiare aiuta a… non perdere. È altrettanto vero. Così almeno i rigori col Plzen ce li saremmo assicurati (e visto com’è andata con Parma e Bologna in coppa Italia è una soluzione da non scartare). Fuor di battuta, noi abbiamo negli occhi la prova contro l’Atalanta nella semifinale d’andata al Franchi, ecco… quella Fiorentina è sufficiente per giocarsela a Bergamo, ed è più che sufficiente per scardinare la muraglia ceca. E passare il turno. Noi, almeno, ci crediamo. 

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