Milan, Pioli: “Qui emozioni uniche, se allenerò l’anno prossimo voglio qualcosa di stimolante”

Photo LiveMedia/Fabrizio Carabelli Milan, Italy, February 26, 2023, italian soccer Serie A match AC Milan vs Atalanta BC Image shows: Stefano Pioli Head Coach of AC Milan looks on during Serie A 2022/23 football match between AC Milan and Atalanta BC at San Siro Stadium, Milan, Italy on February 26, 2023 LiveMedia - World Copyright

Dopo l’ultima panchina Pioli parla così

Photo LiveMedia/Fabrizio Carabelli Milan, Italy, February 26, 2023, italian soccer Serie A match AC Milan vs Atalanta BC Image shows: Stefano Pioli Head Coach of AC Milan looks on during Serie A 2022/23 football match between AC Milan and Atalanta BC at San Siro Stadium, Milan, Italy on February 26, 2023 LiveMedia – World Copyright

Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni di DAZN al termine dell’ultima gara sulla panchina rossonera pareggiata 3-3 contro la Salernitana: “Tante emozioni in questi giorni, tante cose che ti entrano in testa e soprattutto tanta riconoscenza e gratitudine per tutti quelli che hanno contribuito a questo percorso, dai dirigenti ai tifosi e ai giocatori, questo gruppo nei momenti difficili che ci sono stati hanno allungato la mano invece di girarsi dall’altra parte”.

Quanto è grato a questa tifoseria?
“Ho vissuto delle emozioni che capitano poche volte in una carriera da allenatore, mi hanno riempito il cuore di gioia e quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto perché tutti siamo stati compatti. Non posso che essere orgoglioso di entrare nella storia di un club glorioso, mi rimarranno tante cose per sempre”.

Qual è il prossimo passo?
“Questa esperienza, grazie a tante vicissitudini che abbiamo passato, mi fanno arrivare a un livello nel quale voglio cercare di costruire ancora qualcosa di speciale. Esigo tantissimo da me stesso, sono uscito dalla mia zona di comfort, voglio provare a fare qualcosa di speciale perché quello è il bello del nostro mestiere. Voglio conoscere persone e giocatori come ho trovato qua, siamo stati la squadra più giovane della storia a vincere uno scudetto. Erano ragazzi e sono diventati uomini, vorrei riprovare a fare qualcosa di speciale”.

Niente anno sabbatico?
“Il mio agente mi chiamava in queste settimane ma io ho detto niente fino alla fine del rapporto col club che mi ha dato tanto, nei prossimi giorni potrebbero esserci delle cose, ma devo trovare qualcosa di stimolante. Quando alleni da tanti anni andare in giro e vedere altri allenatori ti può aiutare per essere più evoluto, in questo momento non mi sento stanco ma le persone devono convincermi che insieme si può fare un ottimo lavoro”:

Il ciclo era terminato o poteva continuare ancora?
“I cicli cominciano e finiscono, non è semplice farli durare a lungo e noi ci siamo riusciti. Credo sia la cosa migliore per tutti”.

Si aspettava il Pioli in on fire?
“Oggi i ragazzi me l’hanno messo a sorpresa anche sul pullman. Sono uscito da San Siro tante volte con emozioni che sognavo di avere ma che non erano scontate”.

Non sarà facile trovare un progetto come quello che lascia?
“Anche quando abbiamo cominciato sappiamo cosa abbiamo trovato e cosa abbiamo costruito tutti insieme, con investimenti importanti e giocatori che sono cresciuti. Qualcosa di speciale vuol dire ottenere risultati migliori, vedremo in questi giorni: sto studiando l’inglese, mi piacerebbe anche altro perché potrebbe essere il momento giusto. Mi godrò quanto fatto e poi dopo vedremo nei prossimi 10-15 giorni cosa succederà. Lo affronto con grande serenità e la volontà di cercare qualcosa di particolare”.

Qual è la critica che più le ha dato fastidio?
“Sinceramente no, cerco di trovare sempre delle soluzioni alle difficoltà e non perdere equilibrio e fiducia. Nel nostro ambiente è tutto esagerato: complimenti e critiche. Le critiche ci sono state, ma quando sono così forti vuol dire che sei molto in alto perché la maggior parte ti vorrebbe vedere giù. Mi sono scoperto molto resiliente e tenace, credo faccia parte della crescita di un allenatore che non si fa condizionare. A me non piacciono tanto gli allenatore che parlano tanto, non chi sta lavorando ma chi ha allenato in passato. Chi allena sa quante dinamiche ci sono, anche chi santifica adesso sono passati in situazioni nelle quali non hanno trovato una quadratura”.

Quanto manca a questa squadra per vincere?
“Da oggi spetta a qualcun altro pensare a costruire un Milan più forte e ambizioso, in questi anni abbiamo alzato l’asticella. Mi auguro che torni l’ambiente così bello e compatto, chi arriverà trovare un gruppo strutturato di grandi professionisti, è questa la base migliore per poter ripartire”. 

Fonte:Tuttomercatoweb