Italiano: “Sono molto diverso dal 2021. Futuro? Ora non mi interessa ascoltare niente. Domani serve furore”

Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, ha così parlato in sala stampa alla vigilia della finale di Conference League: “L’unico aspetto penso differente dall’anno scorso è che un po’ di queste situazioni ne abbiamo già vissute, l’attesa, la preparazione, l’importanza della gara poi secondo me sono gare dove 50 e 50. Forti loro e forti noi, dobbiamo cercare di giocare una partita da finale. Siccome un po’ d’esperienza l’abbiamo dobbiamo farlo vedere domani. Sto vivendo questa partita con grande attesa. Per noi è una sorta di rivincita. In Europa non è facile, massima attenzione e bravi a riproporci. Domani dobbiamo cercare di fare tutto per essere attenti e concentrati. Va giocata con il fuoco dentro e va dato tutto. L’anno scorso non abbiamo avuto un epilogo bello quest’anno cercheremo di farla finire in maniera diversa. Sappiamo che il nostro avversario è forte.

Dodò da quando è rientrato davvero non ci aspettavamo nessuno di ritrovarlo in questa posizione così già pronto, è sempre sceso in campo andando forte. Dal momento in cui ha ristabilito la condizione ed è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. Penso al Brugge ha disputato una grande gara, è esperto ed è un’arma in più. Li abbiamo anche Kayode che ha fatto un grande campionato, così come Faraoni. Siamo messi bene a destra.

Penso che quello che mi hanno sempre sentito dire in tutti questi tre anni è quello che l’identità non la dobbiamo mai perdere. Sono partite dove, a maggior ragione devi mostrare quel credo calcistico che ti ha portato a giocare una finale. A livello individuale servono degli aggiustamenti, massima percezione e concretezza. Anche da un semplice fallo laterale battuto bene, messo nei piedi nella maniera corretta al compagno, questo per me è il dettaglio. È una finale, non c’è più tempo per replicare ed aggiungerei furore, la partita è troppo importante.

Abbiamo portato delle catene, dei lucchetti (ride, ndr), anche El Kaabi arriva con grande autostima e fiducia. Nelle ultime gare in Europa hanno fatto un grande lavoro, noi anche arriviamo imbattuti, abbiamo fatto delle prestazioni grandiose, hanno battuto l’Aston Villa con prestazioni di alto livello. Lui sta bene, è un punto di forza dell’Olympiacos abbiamo cercato di preparare degli assetti tattici che possono limitarlo. Se scendi in campo non mettendo dentro queste caratteristiche, questo calciatore può metterti in difficoltà.

Quella che l’Olympiacos ha già vinto qui non lo sapevo, un altro pericolo però alla fine quando si scende in campo ci si dimentica di tutto, tutto passa in secondo piano, 11 contro 11, metà stadio, si loro giocano nella loro città ma questo secondo me non cambia nulla. Quando fischia l’arbitro dentro il rettangolo di gioco tutto passa in secondo piano. Buono per loro non hanno viaggiato, hanno la possibilità di lavorare a casa. Quando scendi in campo rimane il 50 e 50, chi avrà più fame e più fuoco dentro vince. Dobbiamo mettere da parte tutto e pensare a noi stessi. Dobbiamo andare in campo e dare tutto quello che abbiamo.

Io penso che a parte me l’ero dimenticato il campionato, ero concentrato sulla Conference. La verità è che vuoi o non vuoi il percorso in Europa qualcosa ti toglie, soprattutto la conference giocando il giovedì. Hai poco spazio per recuperare partite, sono convinto che qualcosina toglie. Quella concentrazione avuta in Europa a volte in campionato ci è mancata. Per me non abbiamo fatto così male, due ottavi posti ed un settimo, chiaro che tutti volevamo qualcosa in più. Resta una finale europea. In Europa troviamo strategie diverse nella seconda gara con il salto che volevamo, questo ci ha permesso di arrivare in queste due finali. Io penso che il nostro cammino sia più che positivo, lo dico con tutta onesta. Quando sono arrivato a Firenze pensare di presentarmi due anni consecutivi qui non era neanche nell’anticamera del mio cervello. Domani abbiamo l’opportunità di raggiungere questa benedetta gioia pensando che il campionato è finito e l’abbiamo messo a posto.

In questi tre anni è normale essere diverso da quando sono arrivato. Il mio sogno era arrivare in finale con la Fiorentina, il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto ulteriormente, poi aggiungiamoci due finali. Insieme ai ragazzi abbiamo modificato tantissime cose in campo, lì ho scoperto aspetti nuovi, non mi sono fatto mancare niente, da traguardi individuali a collettivi. Credo di essere diverso e di questo ne sono contento ma lo sapevo, nel momento in cui hai a disposizione calciatori di questo livello, più o meno esperto, devi metterti a disposizione e qualcosina devi migliorarlo. Sono molto diverso dal 2021. Quando penso a Praga penso ad una partita affrontata nel miglior dei modi ma alcuni episodi non ci hanno fatto gioire. Facce che non vorrei vedere domani. Nessuno ti dà la certezza che “Ci riprenderemo la rivincita”. Domani dobbiamo scendere in campo come se ogni palla fosse l’ultima della nostra carriera. Domani dobbiamo mettere in campo questi aspetti qui, Praga ha fatto male a tutti. Sappiamo cosa si vive quando non si vince una finale.

Da quello che abbiamo visto con l’arrivo del nuovo allenatore, hanno trovato la quadra, con Mendilibar hanno messo a posto tutto battendo avversari di grandissimo livello. È una squadra organizzata che sa dare pressione, giocare sotto la linea della palla, ha giocatori esperti, di qualità, di talento, squadra che arriva in finale per me è già quello che determina il valore di una squadra. Quello che ci fa più paura è questo entusiasmo, quando abbiamo la palla, chiunque concede e se abbiamo la capacità di essere concreti fare male ad una squadra che se giochiamo con qualità possiamo mettere in difficoltà.

Abbiamo provato i rigori, ne abbiamo tanti che hanno la personalità di batterli. Qualche gol in campionato l’abbiamo sbagliato ma di ragazzi ne abbiamo tanti che hanno la capacità di presentarsi dal dischetto. Fioretto? Non c’ho pensato ma ci penserò. Non capiterà ma se dovesse capitare, poi vedremo qualcosa ci inventeremo. Per il futuro davvero mi sa che il telefono spesso è spento o ho il silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. L’unica attenzione è quella di concentrarmi su tutte le partite importanti, Cagliari, la partita con il Napoli, ora questa finale. Non voglio distrarmi. Tutto può accadere, il calcio è strano, pensiamo a questa partita poi vedremo.

Secondo me è stato fatto un gran lavoro ma dal momento in cui siamo ancora qui dobbiamo cercare domani di aggiungere qualcosina a questo percorso pieno di record e soddisfazioni, di semifinali e finali. Nessuno sa quale sarà il futuro in termini di presenze in altre finali soprattutto europee.

Abbiamo anche questa “responsabilità” in più sarebbe spettacolare, penso che 9 squadre in Europa non è mai accaduto, domani abbiamo anche questa responsabilità di dare questa gioia al Torino quindi cercheremo anche di andare forte per far ottenere al calcio italiano un’altra squadra in Europa. Commisso è carico sia lui che la moglie, questo suo entusiasmo è bello, trasmette davvero quella fiducia che serve per questi impegni così difficili. Domani in campo qualche goccia di sudore va buttata per lui, per la sua famiglia, per Barone e la sua famiglia, per quanto vissuto in questi ultimi mesi, sopratutto questa tragedia, il presidente non meritava di attraversare momenti così brutti per la perdita di un suo amico. Domani sanno già i ragazzi che più di una goccia va buttata per loro. Mi sono concentrato qualche notte per sognare un trofeo alzato dai ragazzi, o accadrà o sarà solo un sogno. In futuro può accadere qualsiasi cosa, sono ancora giovane, la carriera di allenatore è lunga, ce n’è ancora di strada. In questo momento concentriamoci sull’immediato”.

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