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Rooney e quel cucchiaio di Pirlo: “Avrei voluto avere le pa**e per farlo. Se avessi sbagliato, avrei dovuto lasciare l’Inghilterra”

‘Wazza’ ha raccontato le proprie emozioni e ricordi nel corso degli attimi maggiormente tesi di quell’Inghilterra-Italia

Wayne Rooney, leggendario centravanti dell’Inghilterra ha raccontato alle colonne del Sunday Times, alcuni aneddoti risalenti alle partecipazioni ai campionati Europei del 2004, 2012 e 2016 con la maglia dei ‘Three Lions‘.

In particolare l’ex Manchester United ha riavvolto il nastro al 24 giugno 2012, quando nel corso della competizione (svoltasi in quell’occasione tra Polonia e Ucraina) l’allora Nazionale della Regina affrontò l’Italia nei quarti di finale, uscendo sconfitta dopo la lotteria dei calci di rigore: “La partita mi rimandava strane sensazioni. Si è parlato molto di Mario Balotelli nella vigilia, e l’Italia era una squadra migliore di noi, ma abbiamo tenuto la partita sullo 0-0 e ai rigori ci siamo portati in vantaggio. Poi è arrivato Andrea Pirlo...”

IL CUCCHIAIO DI PIRLO – Osservando il suo linguaggio del corpo mentre si dirigeva verso il punto, non chiedetemi come, ma sapevo già cosa sarebbe successo. Joe Hart ha provato a metterlo fuori gioco, ma lui ha segnato con il cucchiaio. Pensai: ‘Porca miseria’. Ricordo di aver pensato che avrei voluto avere le palle per farlo, ma anche che se un giocatore inglese ci avesse mai provato e avesse sbagliato, avrebbe dovuto lasciare il Paese“.

ROONEY CONTRO BUFFON – Prima di tirare il mio rigore, Gianluigi Buffon mi indicava il punto in cui l’avrei messo. Ho pensato: ‘Oh c***o, sa dove sto per tirare’, ma è per questo che ci si allena. Ho deciso di limitarmi al mio rigore. L’ho messo nell’angolo e lui si è tuffato dalla parte sbagliata. Era stato tutto un bluff“.

L’ELIMINAZIONE –Ashley Young e Ashley Cole sbagliarono i loro tiri ed eravamo fuori, sulla via del ritorno in Inghilterra. Ricordo di aver parlato con Young e di avergli detto: ‘Potresti essere criticato per aver sbagliato il rigore, quindi vattene e continua la tua vacanza’. Ma quando i giornali fecero i loro articoli, la persona che ricevette la maggior parte della colpa fu… io. Di nuovo!“.

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