Raffaele Palladino, nuovo allenatore della Fiorentina, oggi si è presentato in conferenza stampa presso il Media Center del Viola Park:
“Grazie che siete venuti, se sono qui è un grande motivo di orgoglio, sono molto emozionato nel rappresentare la Fiorentina. Ringrazio il Monza per l’opportunità di aver allenato in Serie A. Berlusconi ha creduto dal primo momento in me, sono stato il suo ultimo allenatore e rimarrà nel mio cuore. Galliani un maestro calcistico ed umano e li ringrazio. Sono strafelice di essere qui sono molto motivato per fare un grande percorso qui, in un ambiente davvero fantastico”
Ha fatto delle richieste precise? Cosa vorrebbe cambiare?
“Sono arrivato preparatissimo, la Fiorentina grande società che ha fatto bene. Italiano ha raggiunto obiettivi fantastici ed ha creato un grande gruppo, merito anche della società. È un percorso che va portato avanti. La rosa è forte e c’è sintonia. Parliamo ogni giorno, entro il 30 giugno faremo tutte le valutazioni del caso”.
Ha già parlato con i calciatori? E che struttura è il Viola Park?
“Ho parlato con tutti, dal primo all’ultimo. Ho bisogno di parlare con loro e di capire l’uomo dietro al calciatore e creare empatia. Mi confronto e ti danno anche delle idee. Amo i miei calciatori, perché devono rendere al 100%. Li ho sentiti carichi, vengono da una stagione molto intensa, hanno bisogno di riposo ma hanno voglia di continuare a fare bene. Sul Viola Park è pazzesco, è il più bello che abbia mai visto. Qualcosa di unico. Voglio citare Barone che non ho avuto il piacere di conoscere ma so che anche lui ha messo il cuore nel centro sportivo”.
Tre aggettivi per definire la sua Fiorentina
“Stiamo valutando e costruendo. Siamo ambiziosi e motivati, grande voglia di fare bene, la nostra squadra deve essere una squadra che sappia giocare al calcio e divertire. Ci sono tanti aggettivi ma ci ragioniamo durante la stagione”.
Lei non è legato ad un modulo preciso, ma a quale sta pensando? Difesa a 3 o 4?
“Il sistema di gioco vi dico che non sono integralista, mi piace cambiare ed a Monza ho fatto tanti esperimenti. Credo nei principi di gioco non nei sistemi, i calciatori devono sapere adattarsi. La mia idea è anche partire con una difesa a 3 e fare un 3-4-2-1, ma il percorso arriva da una difesa a quattro quindi vedremo. L’ossatura iniziale potrebbe essere difesa a tre”.
Pradè disse che la priorità è il centravanti. Avete già chiaro quale sia l’obiettivo?
“Ribadisco il grande confronto quotidiano, è sintomo di crescita con Ferrari, Goretti e Pradè. Sappiamo dove andare a mettere qualcosa. L’attaccante determina, è molto importante. So che qui sono passati attaccanti di un certo valore ed i tifosi se lo aspettano. Sappiamo dove andare ad accingere, e cercheremo di fare meglio spero che qualcosa possa arrivare”.
Ha parlato con Commisso per capire cosa si aspetta?
“L’ho sentito a telefono e ci parlerò oggi. È sempre presente. Mi ha sorpreso la sua grande passione ed ambizione, non è un caso che abbia costruito questo grande centro sportivo. È una persona generosa e non vedo l’ora di conoscerlo”.
Beltran lo vede come un centravanti? Dove sta meglio?
“Ho parlato con tutti anche dell’aspetto tecnico tattico. Beltran per me lui hai caratteristiche importante, può giocare sottopunta ma anche di punta. È un ragazzo disponibile e di grande mentalità. Non è il sistema ma le caratteristiche”
Quali sono le caratteristiche del prossimo attaccante?
“Credo che la bravura di un bravo allenatore non sia avere un’idea ma capire chi ha a disposizione. Abbiamo discusso delle caratteristiche che servono. Io cercherò di allenare i calciatori nel miglior modo possibile. Se ho Djuric devo fare in un modo. Dobbiamo adattarci”.
Quale portiere le spiacerebbe
“Terracciano è forte” dice Pradè
“Sappiamo si avere un grande portiere. Puntiamo su di lui fortemente. C’è grande confronto sulle varie evoluzioni del mercato”.
Per lei Firenze è una tappa di partenza o arrivo?
“È una tappa meravigliosa. Se pensate che due anni fa allenavo la primavera ed ora mi gioco l’Europa. Per me è un sogno esser qui. È un sogno e sarò tutto me stesso. Non mi piace fare promesse ma dato tutto me stesso per portare soddisfazioni alla società ed i tifosi. Da calciatore giocando contro è sempre stato incredibile. È importante avere i tifosi dalla nostra parte”.
Ha fatto smettere suo padre di fumare segnando il primo gol in Serie A. L’Europa la vuole perseguire fino in fondo?
“No nessuna scommessa, soprattutto mi piacerebbe farlo con Pradè e la squadra. L’Europa qui a Firenze è stato un gran percorso per via delle due finali. Ti permette di dare qualcosa in più, cercheremo di fare il nostro meglio. Daremo tutto per questa società, cercando di costruire qualcosa di importante”.
Centrocampo rivoluzionato. Bonaventura, Castrovilli e Duncan hanno futuro in bilico…
“Ho parlato con tutti, fino al 30 giugno sono della Fiorentina, stiamo valutando e saprete. Decideremo per il bene della società. Nei prossimi giorni saprete tutto”.
Nico Gonzalez è uno dei più pagati della storia della Fiorentina. Che cosa ha in mente per lui?
“Nico lo conosco bene, perché quando ci giocavo contro era difficile fermarlo. È un top player, determina ed è bene averli. È motivato e mi piace, non vedo l’ora di allenarlo e metterlo nelle migliori condizioni, la sua posizione è a piede invertito ma può giocare ovunque”.
Che impatto ha avuto a Firenze conoscendo la città?
“Alla stazione già c’erano persone ad aspettarmi e nessuno doveva saperlo. Entro in taxi ed il tassista mi ha chiesto la foto, esco ed altra foto. C’è tanto amore, è stimolante e da responsabilità. Sempre meglio averle che non averle. Io ci metto tanta passione e tanto amore assieme al mio staff”.
Crede nei giovani?
“Si, sono fondamentali. Mi piace tanto lavorare con loro a Monza tanti calciatori forti, ho parlato con Galloppa siamo amici. Li coinvolgeremo nel ritiro poi starà a loro convincermi”.
L’obiettivo della società è ambire a posti più alti. Lei chiederà giocatori adeguati. E sulle cessioni deciderà?
“Se dobbiamo alzare l’asticella c’è bisogno di giocatori di qualità, la società lo sa e sta lavorando su questo non ci sono dubbi. Poi non è semplice ma stiamo lavorando su questo. Anche sulle uscite certo, massima condivisione”.
Con il suo staff ha pensato di tarare il suo lavoro per il doppio impegno?
“Si, abbiamo già programmato tutto. Sia nel ritiro che durante l’anno, giocare ogni 3-4 giorni è un bene! Più giocano i giocatori meglio è, gestire il gruppo con tante partite è più facile. La società è già strutturata su questo lo sa. Sono arrivate tante persone e sono grato alla società per questo. Tanti ragazzi mi seguiranno e faranno il meglio. Lo staff tecnico è importante con Citterio vice e Peluso collaboratore tecnico “.
Ha sentito Ikonè?
“No, non sono riuscito a parlarci, ma so che è aperta la situazione vediamo nei prossimi giorni sulla sua situazione”.
Ha messo dei paletti in questa rosa? Ci sono giocatori che ha chiesto dal Monza?
“Nessun paletto, massima condivisione, la società sa già. Abbiamo un’ossatura solida e forte. Cerco di capire parlando con i ragazzi ma ho percepito grande unione. Abbiamo grande ossatura. Il mercato è imprevedibile. Parlo con la società ma non ho fatto richiesta specifica ma vediamo nei prossimi giorni cosa succede”.
Sottil lo apprezza e dove lo vede?
“Per me è molto forte. Sono calciatori che quando affronti hai paura che ti possano fare male, strappo di gamba e fantasie. Devo essere bravo a trovare la chiave giusta, mi prendo io la responsabilità. Sta anche a lui dimostrare il valore”.
Qualche giocatore l’ha colpita particolarmente? Vede chi può essere un leader?
“Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa, mi sono messo lì ed ho ascoltato e scritto tutto. Mi hanno dato grandi input. Per me è fondamentale capire. Il leader deve essere il gruppo. All’interno ovviamente ce n’è uno, ma la parola d’ordine è il gruppo. Dobbiamo essere una grande famiglia, serve rispetto tra di noi e giocare di squadra e mi sentirete più volte dire questo”.
Fabiano Parisi ha avuto poco spazio. Con lei ci saranno sia lui che Biraghi in campo insieme?
“Dipende dalle caratteristiche, Parisi è perfetto per fare il quinto. Non ci sono problemi nel 3-4-3, nella difesa a 4 può partire da dietro. Insieme però con Biraghi è difficile, sono simili. Sono soluzioni che troveremo in corso d’opera. Non dobbiamo però precluderci nulla, e l’ho fatto con Ciurria”.
Se pensa al passato della Fiorentina chi le viene in mente e se ha studiato la storia
“Grandi successi, grande storia. Quando ero bambino simpatizzavo la Fiorentina seguivo Batistuta, Edmundo e Rui Costa e li prendevo anche al fantacalcio. Siamo qui per portarla più in alto possibile e speriamo di fare qualcosa di storico”.
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