Fiorentina, Adli: “Il Milan mi ha detto che aveva bisogno di vendermi. Ruolo? Mi piace giocare a calcio”

Fonte foto: Profilo Instagram ACF Fiorentina

Yacine Adli è un nuovo centrocampista della Fiorentina. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “I dirigenti del Milan a inizio mercato mi hanno detto che avevano bisogno di vendermi e nella mia testa ero pronto ad andarmene. Ho avuto l’opportunità di venire qua a Firenze, in un progetto super ambizioso e l’idea mi è piaciuta subito. Per me è stato semplice, vedendo tutto ciò che è messo nel progetto. Non ho avuto dubbi. Mi piacciono tante altre cose fuori, ma voglio pensare solo al campo. Sono in un progetto ambizioso, qui posso crescere e vincere. Poi, certo, avrò i miei momenti per scoprire la meravigliosa città che è Firenze. Ora però sono concentrato al 200% sull’ambientarmi veloce e vincere tutto ciò che possiamo. A me viene naturale essere uomo spogliatoio, anche qua mi sono trovato subito benissimo. Cercherò nel mio modo di aiutare, sia dentro che fuori dal campo: vivo per la mia squadra e per i compagni, se posso aggiungere qualcosa lo farò. Ruolo? A me piace giocare a calcio, solo quello, in campo ho fatto tante posizioni. Sono un centrocampista di formazione e mi vedo bene nei due in mezzo, ma posso giocare ovunque mister e squadra avranno bisogno.

Palladino? Guardo molto calcio e lui l’anno scorso a Monza ha fatto vedere tutte le sue caratteristiche e che poteva far giocare benissimo la squadra. Lo conosciamo bene tutti, abbiamo visto come lavora, ma serve tempo perché ci sono stati tanti cambi: dobbiamo capire tutti insieme cosa vuole, ma è tutto chiaro. E credo che la squadra crescerà tanto: quando avremo dentro questo stile di gioco, faremo male. Non cerco il paragone con nessuno, Zidane è stato uno dei più forti della storia e non ho niente di simile con lui. Cerco di fare il mio e lavorare, penso di essere un giocatore atipico perché sono grosso ma anche agile con la palla. Qualcuno può dire che mi mancano passo e velocità, ma queste sono le mie qualità: cerco di essere riferimento con la palla e coprire al massimo senza. Ho tanto da migliorare, sono giovane e anche per questo sono venuto qua.

Sono arrivato da pochi giorni, ho fatto un allenamento con la squadra e giocato subito. Vogliamo però tutti la stessa cosa, vincere e dare il massimo. Per me dobbiamo puntare in alto, anche se in Serie A ci sono squadre forti possiamo avere il nostro spazio. Non abbiamo limiti, lavoriamo forte e guardiamo partita dopo partita. La cosa principale ora è conoscersi bene, anche noi nuovi dobbiamo ambientarci. Non è ancora il momento di pensare a cosa faremo a fine stagione, ma a cosa faremo adesso. Questo è un campionato che fa crescere tanto, quando arrivi dall’estero ambientarsi è durissimo. Il calcio è diverso, tatticamente penso sia il più difficile del mondo. E se un giocatore passa dall’Italia dopo qualche anno è più completo, anche ora penso di essere diverso da quando sono arrivato e aver cambiato posizione mi ha aiutato. Con Pioli ho lavorato tanto sulla fase difensiva… Devo però ancora crescere in questo aspetto, dando di più. Devo essere pronto anche fisicamente ma mi sento bene. Prima la Fiorentina, poi potrò pensare alla nazionale.

Parto sempre dal pensiero che per difendere bene devi tenere palla, così difendi meno. La nostra deve essere una squadra che domina le partite con personalità, organizzata. Più teniamo la palla e facciamo soffrire con quella l’avversario, più sarà facile difendere. Dobbiamo essere questi. E sì, voglio aiutare la squadra al massimo e se faccio gol e assist va benissimo, ma l’unico obiettivo che ho è vincere, posso fare anche zero gol e zero assist. Non mi interessa, non sono un super fan delle statistiche e rischio tanto, quindi non importa avere il 100% di passaggi riusciti ma come impatto sulla squadra. Ho un po’ parlato con Pioli e anche col suo staff. Loro hanno sempre detto benissimo di questo club, della città e dell’ambiente. Ero subito convinto e pronto a venire a Firenze, non c’era bisogno di essere convinto. Per me e per nessuno. Sono super felice di essere qua e festeggiare un gol è sempre forte, ma mi importa di festeggiare le vittorie”.

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