Ranieri: “Classifica? Sorpresi anche noi. Fascia? Il capitano resta Biraghi. La Fiorentina la mia Nazionale”
Ranieri a cuore aperto al Corriere Fiorentino
Luca Ranieri, difensore della Fiorentina, ha parlato di diversi temi al Corriere Fiorentino da Raffaele Palladino, oggi allenatore viola, ai suoi compagni di squadra.
Sul nuovo corso…
“Per me Firenze è come una seconda casa e indossare la fascia di un club così importante è un’emozione grandissima. Siamo in un momento super positivo, anche se ci siamo arrivati dopo un inizio di campionato un po’ difficile dovuto al fatto che avevamo cambiato veramente tanto. Era una questione di tempo, di conoscerci meglio. Certo, forse nemmeno noi stessi non ci aspettavamo tutto questo.
Dovremo dare il massimo ma se affrontiamo le partite come contro la Roma, il Milan o il Torino, potremo dire anche noi la nostra. Conference o Champions? Secondo me non è una domanda da fare. Perché giocare certe partite come una finale è sempre una gioia immensa. Quindi non molleremo nulla. Certo la Champions sarebbe un traguardo straordinario”.
Su Raffaele Palladino…
“Ha tanta fiducia in noi. Oltre all’aspetto di campo è bello come ci fa star bene in gruppo. È aperto a tutti, al dialogo, possiamo sempre confrontarci con lui. È una grande persona.
Con Palladino facciamo meno possesso palla e ci difendiamo più bassi. Puntiamo sicuramente di più sulle ripartenze. Posso dire che con Italiano ho fatto due anni ed è stato un percorso bello con tre finali raggiunte. Ora l’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso. Quando cambia l’allenatore ti devi dimenticare di tutto perché inizia un nuovo percorso. Tutti ripartono da zero.
Tutti noi alla fine del primo tempo contro la Lazio ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che non potevamo continuare così. E scattato qualcosa di positivo. Da subito Palladino ci disse che potevamo giocare sia a tre sia a quattro. Avevamo iniziato con la difesa a tre, poi le cose non stavano andando bene e lui ha deciso di cambiare. Da li le cose sono andate meglio anche se non credo fosse solo una questione di modulo. Il nostro era più un problema mentale, e pesava il fatto di aver cambiato tanti giocatori. Credo che anche a tre potremmo fare bene”.
Sulla fascia da capitano…
“Una grande gioia anche se il capitano resta Biraghi e poi c’è anche Quarta. Ma quando indosso la fascia per me è una gioia immensa.
Mi sono rilassato, ma dovevo farlo. So che a volte sono esagerato nei miei modi di fare, purtroppo a volte lo sono ancora. Però sto cercando di migliorare e la fascia di capitano in questo senso aiuta perché devi sempre essere positivo e pronto ad aiutare i compagni durante la partita. La maggior parte delle volte li avevo perché ero troppo nella partita, anche sulle cose meno importanti. Sto cercando di migliorare anche questo. Restare lucidi soprattutto nel nostro ruolo è fondamentale”.
Il pensiero su Comuzzo e su un’eventuale chiamata della Nazionale italiana…
“Pietro sta facendo un inizio di campionato strepitoso, ma poi ci sono anche Quarta, Pongracic e Moreno che deve adattarsi. Comuzzo è veramente forte e giovane. Quando è arrivata la convocazione non se l’aspettava proprio.
Chiamata per me? In azzurro però ci sono tanti giocatori forti, per il momento la nostra Nazionale è la Fiorentina. Non leggetela come una frase fatta, sono convinto che possiamo toglierci tante soddisfazioni perché siamo forti”.
LSu Kean e De Gea…
“Kean? Non mi ha stupito. Avevo già giocato nelle nazionali giovanili e quando lo marcavo in allenamento era devastante. Quindi mi aspettavo fosse così, si allena tutti i giorni al massimo e in partita può fare tutto quello che vuole. Ha forza fisica, controllo di palla, fa gol, aiuta la squadra. Se continua così può fare cose incredibili. Con noi qui sta alla grande, è felice e solare.
Jack Bonaventura ha dato tantissimo alla Fiorentina e andando via ha detto quello che ha detto sull’addio di Vlahovic. Io posso dire che noi ci godiamo tanto Kean. Credo che David De Gea sia il portiere più forte della serie A come lo è stato per tanti anni della Premier. E fantastico. Sa già perfettamente l’italiano ed è un fuoriclasse anche fuori dal campo. Una persona piacevole, scherzosa. Gli stessi Bove, Adli e Cataldi, hanno una voglia di rivincita incredibile e ancora manca Gud che non vediamo l’ora torni con noi”.