Polveriera Real Madrid: “Birra e vino a cena” | Perso il controllo dello spogliatoio
Da questa frase sembra che l’allenatore abbia perso il controllo dello spogliatoio e della squadra. Ma cos’è successo?
Lo spogliatoio di una squadra di calcio è un microcosmo in cui convivono personalità diverse, interessi contrastanti e pressioni elevate. Quando si perde il controllo di questo ambiente, l’armonia interna si spezza, con conseguenze dirette sulle prestazioni in campo.
Una gestione inefficace del gruppo da parte dell’allenatore è spesso la causa scatenante. Mancata autorità, decisioni tattiche discutibili o difficoltà nella comunicazione possono portare a una perdita di fiducia da parte della squadra.
In alcuni casi, lo spogliatoio si divide in fazioni, con gruppi di giocatori che sostengono visioni diverse su strategie o ruoli. Questa polarizzazione può creare un clima di ostilità, rendendo difficile qualsiasi forma di collaborazione.
Quando il controllo dello spogliatoio viene perso definitivamente, il cambio dell’allenatore diventa quasi inevitabile.
Un ambiente particolare
Quando andavano a cena, la scena era sempre la stessa: tavoli colmi di birra e vino, con almeno due bottiglie sempre a disposizione. All’inizio, l’arrivo di un nuovo allenatore come Luxemburgo sembrava promettere una rivoluzione, ma ci volle poco per capire che le sue intenzioni erano destinate a scontrarsi con la nostra quotidianità. Io e Ronaldo lo avevamo avvertito: “Mister, qui la gente ha le sue abitudini. Se toglie il vino e le birre, avrà problemi”. Eppure, nonostante il consiglio, lui toglie prima la birra, poi il vino, e in breve tempo la sua esperienza al Real durò solo tre mesi.
Lo stesso accadde con Camacho, il quale tentò subito di imporre regole rigide, come l’obbligo di presentarsi alle 7 del mattino per l’allenamento. Ma anche lui dovette arrendersi dopo dieci giorni. Il modo di vivere il calcio era diverso: allenamenti più tardi, regole meno ferree. Del Bosque, invece, sapeva bene come adattarsi a quella mentalità. Non c’erano imposizioni, ma una comprensione delle nostre necessità. Gli allenamenti spesso si tenevano nel pomeriggio, quando sapeva che tutti sarebbero arrivati puntuali. Queste sono solo alcuni retroscena di un’intervista a Canal 11 al grandissimo Roberto Carlos, ai tempi del Real Madrid.
La vita fuori dal campo
Dopo le partite, la routine era sempre la stessa: tutti se ne andavano con voli privati verso diverse destinazioni. Carlos, insieme a Ronaldo, si trovavano sempre al terminal privato, pronti a prendere il volo verso nuove avventure. Gli allenamenti non erano mai troppo lontani, ma la sensazione di essere in un circo del lusso non ci lasciava mai.
Da ciò che racconta Roberto Carlo, il “progetto Galàcticos” è stato fallimentare. Sarebbero dovuti arrivare tanti trofei, soprattutto europei, e invece sono solo stati raccolti molti calciatori, ognuno con le proprie abitudini e difficili da gestire. Anche quel “birra e vino”, citato da Roberto Carlos, dimostra come la gestione di una squadra composta da tante stelle fosse difficile da gestire, sia dentro che fuori dal campo.