Trofeo Lega Serie A

Trofeo Lega Serie A (X Lega Serie A) - www.goalist.it

di Leonardo Romani

Giunti alla 29esima giornata la corsa Scudetto è tutt’altro che conclusa, e questa situazione suggerisce una domanda: il campionato italiano è davvero così tanto noioso rispetto agli anni passati e soprattutto al resto dei top campionati europei? 

Prima della sconfitta della Juventus contro l’Atalanta della scorsa domenica le pretendenti al titolo erano addirittura quattro, separate soli da tre punti: Juventus, Atalanta, Napoli, Inter. Una situazione che, a dieci giornate dalla fine del campionato, nessuno si sarebbe aspettato. Ciò, però, può servire anche da spunto per interrogarsi sulla competitività e sulla qualità delle partite proposte dal campionato nazionale, che spesso viene screditato quando messo a confronto con i ritmi e le prestazioni di altri tornei europei, prima fra tutte la Premier League, ma anche Liga e Bundesliga.

Tante squadre, tutte costruite per lo stesso obiettivo

Una delle principali differenze del campionato italiano di quest’anno è che ancor prima dell’inizio della competizione, quindi durante il mercato estivo, c’era già la percezione di come in questo 2025 la corsa al titolo si sarebbe fatta più agguerrita. Se infatti l’anno scorso fu l’Inter a farla da padrona dichiarando di voler cucire la seconda stella sul petto e realizzando quel traguardo con un netto +19 sul Milan secondo (Inter 94, Milan 65); in questa stagione sono presenti molti progetti degni di competere per la vetta. Quello che forse ha fatto più rumore per le aspettative che aveva creato sino ad ora però non rispettate è la Juventus: una vera e propria rivoluzione ad inizio anno sia in dirigenza che nel gruppo squadra, fatta di numerosi acquisti di peso, come il centrocampista Koopmeiners o l’attaccante Nico Gonzalez, il tutto trainato da un allenatore considerato visionario e vincente, ossia Thiago Motta. Un progetto che però ad oggi vede molti più fallimenti che conquiste: un quarto posto a rischio con 52 punti ed un numero di pareggi preoccupante, ben 13. Anche il Milan aveva promesso di dare filo da torcere alla detentrice del titolo, con un progetto sulla falsa riga di quello juventino: grandi acquisti, importanti cambiamenti, che però hanno solo portato all’esonero di Fonseca e ad una campagna acquisti invernale senza senso facendo sprofondare i rossoneri all’ottavo posto a 44 punti, faticando quasi contro tutte. Le uniche che sono riuscite a realizzare un progetto coerente con le loro ambizioni sono state Atalanta e Napoli: la prima coronando il lavoro serio e dedito di una proprietà che da anni cerca di proporre un’idea di calcio dinamica, propensa all’attacco e moderna; la seconda scegliendo una pedina soltanto, ma fondamentale: Antonio Conte, che in Italia è sinonimo di vittoria. Infatti, tramite il lavoro nel tempo, è riuscito a trasformare una squadra che la stagione precedente si era piazzata decima dopo aver vinto lo storico terzo scudetto con Spalletti, nella favorita a furor di popolo per lo Scudetto. Questo assetto, perciò ha fatto sì che gli equilibri si siano livellati, e che quindi il fattore di imprevedibilità e spettacolo si sia alzato, dando vita a match tutt’altro che “italiani”, soprattutto negli scontri diretti, basti pensare ad Inter-Juventus terminata 4-4.

Esultanza Juve
Esultanza Juve (Juventus FC Foto) – www.goalist.it

Una Premier League all’italiana

Il destino che di solito viene riservato ad un campionato scontato e già deciso come il nostro è invece toccato a quello che tradizionalmente si prospetta il più aperto. Se messa a confronto con la Serie A, la Premier League potrebbe già concludersi oggi. Il Liverpool sta dominando con 70 punti, a distanza di 15 dall’Arsenal seconda, e incredibilmente la competizione tra numerosi top club milionari sembra scomparsa. La clamorosa caduta del Manchester City che a differenza della scorsa stagione ha perso sei partite in più rispetto all’anno scorso (18 punti persi); la totale assenza dei loro concittadini dello United, distrutti da un organo societario quantomeno rivedibile; il tonfo rumoroso di un Tottenham che addirittura per essere trovato in classifica è necessario scorrere sullo schermo del telefono; un Chelsea mai stato abbastanza competitivo. Tutte queste situazioni hanno sgombrato la strada all’inedito Liverpool del tecnico olandese Arne Slot, che subentrato all’amatissimo Jurgen Klopp che ad Anfield aveva scritto più volte la storia, è riuscito, nonostante i dubbi iniziali e senza neanche troppa fatica, a guadagnarsi il primo posto.

Esultanza Liverpool
Esultanza Liverpool (Liverpool FC Foto) – www.goalist.it

La favola tedesca dura solo un anno

In Germania niente di nuovo: sempre il Bayern Monaco a capeggiare il campionato tedesco, e come è capitato per i suoi 33 successi, lo fa in maniera schiacciante: +8 sul Bayer Leverkusen anche qui ad una decina di partite dalla fine, come in Italia. Eppure, lo stesso Bayer Leverkusen l’anno scorso ci aveva illuso che le gerarchie in Germania potessero essere sovvertite, disputando non un campionato, ma una stagione al limite della perfezione: un campionato letteralmente dominato senza mai perdere con nessuno, neanche Bayern o Borussia, e chiuso a 90 punti tondi, realizzando la bellezza di 89 reti; un’Europa League sfiorata e spazzata via dall’unica ma netta sconfitta della stagione per 3-0 contro l’Atalanta di Gasperini. Oggi però quella proposta di calcio idilliaca di Xabi Alonso sembra faticare.

Bayer Leverkusen
Bayer Leverkusen (Bayer Leverkusen Foto) – www.goalist.it

In Spagna sempre le stesse

La competizione c’è, ma se sono sempre le stesse tre squadre a contendersi il titolo si può sempre chiamare “competizione”? Anche quest’anno, infatti, la corsa a La Liga verrà decretata dalla solita corsa a tre: Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid, che per adesso le vede in classifica posizionate in quest’ordine. Solo un punto le contiene è vero (Barcellona primo a 57 e Atletico terzo a 56), ma questo motivo di monotonia rischia di diventare davvero noioso a lungo andare, anche perché, sebbene il tri-ello possa risultare avvincente con sorpassi e controsorpassi, come il Real che cade in casa del Betis per 2-1 o il Barcellona che propone un calcio tanto dinamico quanto disordinato talvolta (4 gol dall’Atletico Madrid concorrente al titolo non sono pochi), rimane sempre lo stesso, come il solito ritornello di una canzone che a forza di cantarla diventa un incubo. Questo dato dovrebbe giovare alla nostra Serie A che dopo il dominio juventino ha visto ben tre vincitrici diverse in quattro anni, e quest’anno, potrebbe vederne una quarta.

Barcelona
Barcelona (Barcelona Foto) – www.goalist.it

Fonti: Lega Serie A, Kickest, Fotmob

Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso di Giornalismo Calcistico ed Uffici stampa organizzato dall’Élite Football Center.