Lucchese nel caos: una squadra senza stipendi e sull’orlo dell’esclusione

Lucchese Calcio (Serie C foto) - www.goalist.it
Tre cambi di proprietà, giocatori senza soldi da mesi e un futuro sempre più incerto: la crisi della Lucchese rischia di portare al terzo fallimento stagionale in Serie C
La Lucchese sta vivendo un incubo senza fine. Dopo mesi di difficoltà economiche, stipendi non pagati e una società in continuo cambiamento, i giocatori hanno deciso di dire basta. Se entro il 4 aprile non verranno saldate le mensilità arretrate, la squadra non scenderà in campo nel match contro il Pontedera. Un segnale forte, che potrebbe rappresentare il colpo di grazia per il club rossonero, ormai vicino al baratro.
La stagione, già compromessa da una penalizzazione di sei punti, ha visto la Lucchese sprofondare nei bassifondi della classifica. Eppure, sul campo, la squadra ha continuato a lottare, conquistando risultati inaspettati come il 4-1 contro la Ternana seconda in classifica. Ma il problema è fuori dal rettangolo di gioco: i calciatori sono senza stipendio da ottobre, alcuni hanno dovuto abbandonare la città perché non riuscivano a pagare l’affitto, altri si sono arrangiati dividendo un appartamento in cinque o sei.
Tre cambi di proprietà in tre mesi hanno reso la situazione ancora più caotica. A gennaio si era insediato un nuovo gruppo dirigente, sostituito dopo pochi giorni da un’altra cordata. Ora la Lucchese è nelle mani di Benedetto Mancini, già coinvolto nei fallimenti di Latina, Catania e Rieti. Un personaggio noto per il suo passato tutt’altro che rassicurante, e che ora rischia di scrivere un’altra pagina nera nella storia del calcio italiano. E mentre la proprietà resta nell’ombra, i giocatori cercano di resistere. Il capitano Robert Gucher e il tecnico Giorgio Gorgone stanno provando a tenere unito il gruppo, ma senza un intervento concreto la situazione appare disperata.
Le difficoltà economiche della Lucchese hanno portato a episodi incredibili. A febbraio, una trasferta a Sestri Levante è stata finanziata da un ristorante locale, mentre due attività commerciali hanno coperto le spese di viaggio della formazione Primavera. Senza questi aiuti, la squadra non avrebbe nemmeno potuto presentarsi alle partite. Ora, però, la misura è colma. I giocatori, esasperati dai continui ritardi nei pagamenti, hanno deciso di scioperare. Se non arriveranno i soldi dovuti da novembre a febbraio, la Lucchese non scenderà in campo contro il Pontedera. E se la situazione non cambierà, la squadra rischia di essere esclusa dal campionato, proprio come accaduto a Taranto e Turris.
Lega Pro: un campionato a pezzi
L’eventuale fallimento della Lucchese sarebbe il terzo di questa stagione in Serie C. Un segnale allarmante per un campionato che sembra non riuscire a garantire la stabilità economica delle sue società. «Non è solo un problema della Lucchese, ma di tutto il sistema», ha dichiarato il tecnico Gorgone. «Oggi tocca a noi, domani potrebbe toccare a qualcun altro».
Anche Silvio Baldini, allenatore del Rimini, ha espresso solidarietà ai giocatori della Lucchese e ha proposto uno sciopero collettivo per sensibilizzare sulla situazione. Ma la realtà è che la Serie C continua a perdere pezzi, e se non verranno prese misure concrete, la categoria rischia di implodere.

Una soluzione all’orizzonte? Ultima chiamata per la Lucchese
La Lega Pro ha già iniziato a discutere di modifiche al sistema di garanzie finanziarie per l’iscrizione ai campionati, ma al momento la Lucchese resta in un limbo. Entro il 16 aprile servono 950mila euro per evitare un’ulteriore penalizzazione, ma la nuova proprietà non ha dato segnali rassicuranti. Nel frattempo, i giocatori e le loro famiglie vivono nell’incertezza. Molti di loro non possono permettersi di restare senza stipendio ancora a lungo, e senza un intervento tempestivo rischiano di dover lasciare la squadra.
Il tempo sta per scadere. Se la Lucchese non dovesse presentarsi contro il Pontedera, rischierebbe seriamente l’esclusione dal campionato. A quel punto, la storia si ripeterebbe: fallimento, ripartenza dall’Eccellenza e un’altra cicatrice nella lunga sofferenza del club rossonero. La speranza è che qualcuno possa intervenire prima che sia troppo tardi. Perché la Lucchese, con la sua storia ultracentenaria, merita un futuro. Ma senza un cambio di rotta, il destino appare segnato.