Arbitri abituati ad essere “salvati” dal VAR, disastro in Francia-Italia. Ed ora i contrari alla tecnologia?

Gli arbitri ormai si sono adagiati ad essere “salvati” dalla tecnologia, i guardalinee si posizionano male sul rettangolo di gioco, non sono più in grado di vedere ad occhio nudo se il pallone è entrato o meno in porta. Sicuramente questo non è positivo nell’arricchimento professionale di un direttore di gara, che a meno di “piccolezze” dovrebbe essere in grado di giudicare e valutare quanto avviene in campo, la tecnologia per l’appunto dovrebbe essere solamente un supporto, è lì, ma da ausilio. Ma quando critichiamo questa innovazione nel calcio, è bene ricordare quanto avvenuto durante Francia-Italia, gara dell’Europeo U21, e quanti simili episodi potrebbero accadere molto più copiosamente se il VAR non dovesse intervenire per cambiare la decisione, o per richiamare l’arbitro al monitor, oppure se l’orologio al polso del direttore di gara non dovesse vibrare così da segnalare il gol. Si rischierebbe di compromettere vistosamente un campionato, o la vittoria di un trofeo, danneggiando il percorso di una squadra che lavora sodo, come è accaduto ieri…

Un rigore non dato all’Italia per un fallo di mano, un intervento falloso in attacco non fischiato ad inizio azione che poi ha portato al secondo gol della Francia, ed infine una clamorosa svista sul colpo di testa di Bellanova che dopo essersi stampato sul palo è entrato (il calciatore francese ha ripreso il pallone una volta varcata la linea di porta), tre errori gravissimi di Lindhout che resteranno ancora per molto nella mente degli appassionati di calcio. E sicuramente… faranno discutere. Con il VAR e la Goal Line Technology, probabilmente ieri sera, Francia-Italia sarebbe terminata con un risultato diverso, è su questo che bisogna meditare per dare una risposta sull’utilità o meno della tecnologia nel mondo del calcio.

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